domenica 28 febbraio 2010

ACCREDITAMENTO. Qualità dei servizi e sviluppo del welfare


ANOSS l'Associazione Nazionale Operatori Sociali e Sociosanitari, sez. Emilia Romagna organizza una prima giornata di studio sull'argomento dell'accreditamento dei servizi sociosanitari nella Regione Emilia Romagna. L’associazione promuove lo sviluppo delle politiche sociali e sociosanitarie sostenendo una nuova cultura sociale nel nostro paese, favorendone la crescita con attività formative e convegnistiche. L’associazione mira all’integrazione professionale e ad essa aderiscono dirigenti, quadri e operatori pubblici e privati del settore socio sanitario. Uno dei compiti che ANOSS assume è quello della formazione sull'accreditamento: uno dei maggiori problemi del momento che richiede la massima consapevolezza di tutte le figure professionali coinvolte.
Per questo, con  la massima attenzione alle difficoltà che devono affrontare gli operatori dei servizi viene presentata questa giornata di studio e confronto che si terrà a

 Bologna
il 26 marzo 2010 
presso il Centro Congressi Savoia Hotel

Il convegno si protrarrà per tutta la giornata, con una sessione seminariale al mattino e un dibattito - Tavola Rotonda  al pomeriggio.

L'abstract che riassume il convegno riporta una breve riflessione:

Con l’art. 23 L. 4/2008, la Regione Emilia Romagna ha introdotto le procedure dell’accreditamento transitorio e dell’accreditamento provvisorio per consentire l’avvicinamento graduale all’accreditamento definitivo, che, per requisiti e condizioni, non può essere conseguito subito o in tempi brevi.

Le difficoltà maggiori risiedono nel possesso dei requisiti strutturali e funzionali e nella definizione della responsabilità gestionale unitaria e complessiva dei servizi.
La Giunta Regionale ha successivamente adottato tutti i provvedimento amministrativi necessari al concreto avvio delle procedure, quindi, non resta che armarsi di buona volontà, studiare e mettersi in cammino verso questo nuovo mondo nella consapevolezza che lo sforzo che si deve fare porterà ad un sistema organizzativo adeguato al raggiungimento dell’obiettivo di un miglioramento dei servizi fino al massimo livello di qualità sostenibile con le risorse.

La giornata si svolgerà secondo il seguente

PROGRAMMA

10,00 Renato Dapero
(Pres. ANOSS - Sez. Emilia Romagna )
Accreditamento e qualità: Principi

10,30 Dino Terenziani
(Consulente)
L’accreditamento in Emilia Romagna: un percorso di rinnovamento del welfare

11,00 Marco Elefanti
(Docente di economia - Università Cattolica)
Modelli di accreditamento ed evoluzione dei sistemi di welfare locale

11,30 Raffaele Tomba
(Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale - Responsabile area Innovazione Sociale)
L’accreditamento dei servizi sociosanitari: ruoli dei diversi attori, percorsi, tempi


Segue dibattito

13,00 Pausa pranzo

14,30 Tavola rotonda e dibattito
Accreditamento e priorità operative
Partecipano gli stessi relatori della sessione del mattino

16,30 Chiusura dei lavori e consegna attestati

Chairman Renato Dapero
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Il convegno studia le modalità operative per l’accreditamento con particolare attenzione alle responsabilità dei soggetti coinvolti e agli effetti prodotti sul sistema di welfare.


È destinato a dirigenti e responsabili degli enti gestori:
La partecipazione è gratuita, ma, per ragioni organizzative è indispensabile la prenotazione che potrà essere fatta compilando e inviando per fax la scheda contenuta nell'invito o inviando una mail all'indirizzo riportato nell'invito. Per vedere copia del volantino di invito clicca sulò seguente link: http://daperoricercasociosanitaria.blogspot.com/2010/02/accreditamento-dei-servizi.html

 
  




 è partner in questa iniziativa

Bioetica - Un libro interessante

LA DIGNITA' NEL MORIRE - intervento sociale, bioetica, cura nel fine vita -
(Ugo Albano, Patrizia Lisi, Nicola Martinelli e Rita Floridia)
 Edizioni La Meridiana 2010


Libro dedicato al tema del morire e della non autosufficienza, con un focus particolare: chi nel lavoro con tali persone è operativo. Oggi spesso il malato terminale si trova affidato alle cure di un’istituzione e di personale specializzato, entrambi non in grado di compensare la perdita delle relazioni umane. Ecco che allora ha senso parlare di un servizio sociale che operi per ricucire la frattura relazionale tra il malato, i suoi cari e il sistema sanitario. In quella frattura si consumano, infatti, decisioni di straordinaria densità sul fine vita. Il testo, il primo in assoluto su un tema-tabù, affronta il valore etico di un accompagnamento sociale sensibile e umano che consenta a ciascuno di aspirare a congedarsi con dignità. Il volume si rivolge agli assistenti sociali e a tutto il personale di cura. Indice: prefazione di Mina Welby; introduzione dell’on. Donella Mattesini; cap.1 - promozione e difesa della vita; cap 2 - eutanasia o cultura positiva della morte?; cap. 3 - un progetto di vita per la non autosufficienza; cap.4 - l’aiuto tra competenze relazionali ed atteggiamenti etici .
 Per maggiori informazioni sul libro e sugli autori clicca sul link
http://digilander.libero.it/ugo.albano/i%20libri%20pubblicati.htm

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Immigrazione - Recensioni

Dal momento che è difficile documentarsi, trovare libri e poi leggerli e magari scoprire che non ci interessano o interessano meno di quanto pensavamo.. sarebbe molto comodo che qualcuno ci aiutasse!
Farei volentiei un lavoro di questo genere ma, non avendone il tempo  penso che almeno sia utile far circolare  il lavoro che altri hanno fatto.
Ad esempio,   El-ghibli Rivista on line di letteratura della migrazione pubblica recensioni di opere di autori italiani e stranieri su argomenti riguradanti l'immigrazione.
Recentementsono state pubblicate due recenzioni di particolare interesse.

La prima: Roba da donne. Emancipazione e scrittura nei percorsi di autrici dal mondo - Silvia Camilotti (a cura)

Mangrovie Edizioni - 2009
pp. 294, 15 €

Il volume propone una serie di contributi legati dalla riflessione sulla narrativa femminile come luogo di autoconoscenza e di analisi della realtà attraverso lo sguardo delle donne, a cui rimanda anche l’immagine in copertina.
"Roba da donne" privilegia un’ottica di genere attenta alla condizione femminile e individua la scrittura come forma di emancipazione «nei percorsi di autrici dal mondo», cioè nelle esperienze filtrate dagli occhi di donne immigrate, di figlie di migranti e di donne viaggiatrici, da includere nell’accezione ampia – senza frontiere e confini – di autrici ‘in movimento’.
Nell’allestire i testi Silvia Camilotti adotta una formula ibrida che prevede l’accostamento di interventi scientifici di studiosi con diversa formazione disciplinare, a una serie di racconti e testimonianze che integrano e arricchiscono i saggi teorici, offrendo la possibilità di un approccio diretto alla parola delle scrittrici.
 Per leggere l'intera recenzione clicca sul seguente link: http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/index.php?id=6&sezione=4&idrecensioni=105

La seconda: Del postmoderno - Peter Carravetta

Bompiani - 2009
pp. 615, 35 €

Il sottotitolo del volume dello studioso Peter Carravetta rappresenta appieno l'indagine conoscitiva che ci offre in questo testo l'intellettuale statunitense di origine italiana. In Italia la concezione del postmodernismo è stata affrontata con lucidità da Gianni Vattimo, noto anche per la individuazione di categorie come "pensiero debole" e "pensiero forte" e per i riferimenti di tale pensiero alla posizione filosofica di Nietzeske.
Il testo dello scrittore americano ci trasporta in una dimensione più complessa e più dinamica perché pone a fuoco tutta la cultura americana prodotta negli ultimi 50 anni e non solo, perché affronta le tendenze che si stanno aprendo nel XXI secolo.

Il volume si chiude con un capitolo che recita "quindici tesi per l'epoca storta", in cui vengono focalizzati appieno gli aspetti più significativi del postmoderno, le problematiche e le tendenze che si stanno sviluppando nei nostri tempi a partire da quella frattura storica che è stata la distruzione delle due torri a New York. In una di queste tesi, ci piace ricordarlo, viene affrontato il tema del confine. Di particolare importanza anche perché la letteratura della migrazione trova il suo substrato proprio in questa problematica. Scrive il prof. Carravetta: "Non c'è dubbio che molto di quanto accadrà nel XXI secolo riguarderà soglie, frontiere, punti di controllo di ingresso e uscita, attraversamenti (il)legali dei confini…ma chi attraversa i confini mette a repentaglio sistemi stabili dell'economia, le tradizioni etniche e nazionali".

Per leggere l'intera recenzione  clicca sul link: http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/index.php?id=6&sezione=4&idrecensioni=109

Sperando che questa divulgazione sia gradita a quanti hanno prodotto le recensioni invito tutti a documentarsi sul sito di El Ghibli

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sabato 27 febbraio 2010

ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI SOCIOSANITARI. Una Giornata di studio a BOLOGNA

Ecco l'invito alla giornata di studio che si terrà a Bologna il 26 marzo prossimo al centro congressi Savoia Hotel.

Con questo convegno l'associazione ANOSS si è preffissa di dare un contributo concreto a chi, per professione dovrà ben conoscere le modalità operative per l’accreditamento. 
Oltre all'esame delle nuove regole è interessante l'approfondimento che l'incontro si prefigge circa gli effetti prodotti sul sistema di welfare.




È destinato a dirigenti e responsabili degli enti gestori  e a tutti coloro che a qualunque titolo si occupano della materia .

Clicca sulle immagini per ingrandirle a tutto schermo!!

mercoledì 24 febbraio 2010

Appunti su Progettazione/Pianificazione (2)

Nella prima parte dell’approfondimento su progettazione e pianificazione si è pervenuti ad una conclusione. Nei servizi assistenziali sociosanitari esiste l’attività di progettazione in quanto riferita al PAI che peraltro avendo un significato operativo peculiare sconfina nell’accezione corrente di piano tutte le volte che non lo si considera come prodotto cartaceo di un’attività di studio e progettazione ma come documento di controllo per gestire in itinere l’attività di assistenza. In questo senso risponde alla definizione di Pianificazione intesa come programmazione di un’attività secondo un piano prestabilito.


Detto questo manca una piccola considerazione ulteriore sui progetti in attività sociosanitaria ed è quanto si riferisce ai progetti di nuovi servizi. Per progetto di nuovi servizi si deve intendere l’attività che un’azienda di servizi dovrà effettuare per realizzare un nuovo servizio sia che si tratti di un servizio residenziale sia domiciliare. Ovviamente se si tratterà di un servizio residenziale la questione sarà più complessa perché l’attività di progettazione del servizio dovrà essere preceduta dalla progettazione dei locali sapendo che la struttura diverrà parte integrante del progetto di servizio. Non solo ma rappresenta anche una grande difficoltà dovuta al fatto che la struttura comporta un forte investimento in termini di spesa che dovrà essere ammortizzato negli anni, quindi non deve essere un progetto inefficiente e i locali devono soddisfare efficacemente le richieste di qualità che utenza e stakeholder pongono. Un progetto di servizio si può modificare in tempi brevi se non può essere validato e così anche il progetto della struttura se si osservano le regole previste dalle norme di qualità ISO. Con questo esempio si capisce l’importanza della validazione. Si immagini che si deve progettare da zero una nuova struttura destinata ad ospitare un nucleo di 30 posti per non autosufficiente in quanto in quel determinato distretto ne esiste la necessità evidenziata dal Piano di Zona vigente. A questo punto il responsabile della progettazione dovrà leggere con molta attenzione cosa dice in merito la normativa dell’accreditamento perché è evidente che il nuovo servizio richiesto dal Piano di Zona sarà accreditato a quell’azienda che ne realizza un progetto coerente con le norme. Per l’esattezza in questo momento dovrebbero essere prese in considerazione le norme per l’accreditamento provvisorio, ma dovendosi realizzare la struttura fisica per quanto riguarda i requisiti architettonici è meglio riferirsi fin da subito alle norme per l’accreditamento definitivo . È dunque necessario prendere in considerazione i requisiti specifici previsti per la struttura di una casa-residenza per anziani non autosufficienti. Il riferimento normativo è l’allegato D.2.3 della deliberazione regionale 514/2009. Tale allegato relativamente al problema in discorso prevede una serie di deroghe per le strutture già autorizzate o in fase di realizzazione in base a progetti finanziati con risorse regionali, poi, al punto 4.3 stabilisce che le nuove strutture in caso di richiesta di accreditamento devono rispettare i parametri previsti dai successivi punti fino al 4.23. Non sembra il caso di fare l’elenco dei requisiti per i quali si rimanda al testo della norma; solo preme sottolineare qualche elemento determinante. La capacità ricettiva massima o può superare i 75 posti . quindi il nostro progetto sarà ammissibile se inserito nella realtà esistente non fa superare tale limite. Seconda questione le camere da letto sono a 1 o a 2 posti, (Quindi non sono più ammissibili stanze a tre) e le stanze singole almeno il 40%. C’è una serie di prescrizioni e al punto 4.19 un elenco importante circa gli spazi che devono esistere nel nucleo (Soggiorno, zona pranzo, locale per il personale, angolo scaldavivande, bagno assistito, vuotatoio, deposito carrozzine). Molto importante e degna di approfondimento la prescrizione di cui al punto 4.23: “Tutti i locali sopraindicati, destinati ad attività o vita collettiva (soggiorni e sale da pranzo) sia generali che di nucleo, devono essere di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva massima prevista per la struttura. Dunque le camere da letto singole devono avere almeno 12 mq. di superficie utile mentre quelle a due posti devono avere 18 mq. Disposizione discutibile ma chiara. I locali destinati ad attività o vita collettiva devono invece essere di dimensioni adeguate. Questa non è altrettanto chiara e sia pur con la precisazione che devo essere adeguate alla capacità ricettiva massima non perde la sua indeterminatezza. Rimane dubbia quale sia la misura adeguata non essendo indicato un parametro. Il problema principale che nasce da questa norma indeterminata è quello di attestare le ragioni di una scelta circa la misura degli spazi. Ciò non può essere fatto attraverso le procedure che la ISO 9001 definisce di riesame o di verifica, ma con un atto di validazione cioè di verifica dell’adeguatezza in condizioni d’uso del progetto rispetto ai bisogni reali degli utilizzatori. Le norme dell’accreditamento non prescrivono esattamente una tale procedura ma poiché è richiesta la documentazione delle scelte operate nella realizzazione dei servizi, non sarà possibile giustificare una scelta della misura degli spazi se non con una validazione che è implicitamente indicata come necessaria. Se la scelta di una determinata dimensione non sarà documentata in modo da dimostrare che discende da un costrutto razionale sarà sempre contestabile.

Per parlare ora della pianificazione si può dire, in termini generali, che è il processo con il quale, dato un sistema sociale, si stabilisce uno stato futuro dello stesso ritenuto desiderabile (obiettivo), si individuano le azioni per conseguirlo (piano d’azione) e le risorse per mettere in atto queste azioni. Il prodotto della pianificazione prende il nome di piano. La pianificazione può interessare sistemi sociali di differenti dimensioni: da un intero sistema economico (pianificazione macroeconomica) o sociale ad una singola azienda (pianificazione aziendale).

Attraverso la pianificazione aziendale si definiscono gli obiettivi dell’azienda e le azioni per conseguirli. Per obiettivi si intendono i risultati misurabili che ci si attende di raggiungere in futuro entro un tempo determinato. Il tempo in cui si pensa di raggiungere gli obiettivi proposti è il loro orizzonte temporale. Rispetto a questo si può scomporre la pianificazione in termini più o meno ampi o ristretti e si parlerà di pianificazione strategica o pianificazione operativa a seconda della maggior ampiezza dell’orizzonte temporale e del grado di dettaglio degli obiettivi. La pianificazione strategica traduce la mission aziendale in obiettivi strategici di lungo termine, mentre con la pianificazione operativa si traducono gli obiettivi strategici in obiettivi operativi caratterizzati da un orizzonte temporale di breve termine, normalmente un anno.

La pianificazione, insieme al controllo di gestione , è una funzione che qualifica un’amministrazione di tipo manageriale, le due funzioni sono connesse ed entrambe indispensabili per una gestione aziendale efficace.

Il processo di pianificazione aziendale è una sequenza di attività che i manager eseguono partendo da un’analisi del contesto esterno, per giungere ad una fase di indagine e previsione economico-finanziaria.

lunedì 15 febbraio 2010

Appunti su PROGETTAZIONE/PIANIFICAZIONE (1)

Capita spesso, nell’ambito delle attività nel mondo dei servizi sociosanitari, di sentir parlare di progettazione e di pianificazione in modo indistinto come se le due azioni non godessero di una loro propria specificità. Non si intende spendere tempo prezioso solo per dissipare una mera questione terminologica, non ne varrebbe la pena, ma non si può non rilevare che anche la chiarezza dei termini impiegati aiuta ad avere chiarezza sulle azioni da compiere in relazione alle singole situazioni.Allo scopo è possibile partire dalle definizioni da dizionario.Progettazione : Preparazione di un progetto/ attività del progettare/ideazione di qualcosaProgetto : studio preparatorio di un’opera o di un’impresa. Insieme di disegni e di calcoli che costituiscono lo studio preparatorio di un’opera. Ciò che si pensa di fare in futuro, cioè è riferito a qualcosa che ancora non c’è.Pianificazione :programmazione di un’attività secondo un piano prestabilito.Sostanzialmente il progetto viene approvato e successivamente realizzato in piena autonomia mentre il “piano” ovvero l’attività pianificata, viene realizzata lentamente nel tempo e si realizza attraverso la costruzione di oggetti o la realizzazione di processi con caratteristiche conformi a quanto pianificato.Come si può comprendere le definizioni e quel minimo di elaborazione che ne è stata fatta derivano dal mondo dell’architettura e dell’urbanistica. In mancanza di analoga precisione nel settore socio assistenziale nella prima parte del discorso possiamo mutuare qualche ragionamento dal mondo delle tecniche architettoniche ed urbanistiche.Il progetto riguarda l’architettura ed è ciò che deve essere fatto prima della costruzione della casa e con tale costruzione conclude la sua esistenza e ragion d’essere e non deve essere riproposto. Il piano urbanistico tende invece a definire come e dove devono essere costruite le case nel territorio quindi appena varato comincia ad essere attuato e ancor prima della sua conclusione deve essere studiata la sua evoluzione
(Continua)

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