domenica 8 novembre 2009

Relazione introduttiva al workshop del 12 ottobre a Bologna sull'assistenza residenziale

L'assistenza residenziale per gli anziani: problemi e prospettive
A cura di ANOSS - Associazione Nazionale Operatori Socio - Sanitari
Giovedì 12 novembre • ore 15:00 - 18:30

Relazione introduttiva:

Le politiche di welfare, in questo periodo caratterizzato da una crisi diffusa e non solo economica, stentano a trovare una loro propria dimensione corretta sul piano giuridico che sia nel contempo in grado di assicurare risposte positive alla domanda dei cittadini. In questa clima “necessariamente evolutivo” l’assistenza residenziale per gli anziani continua ad avere un ruolo di primo piano proprio nella difficile costruzione di un nuovo welfare magari meno centralista ma non per questo meno attento a soddisfare quelli che sono i principali doveri di governance della comunità nazionale.Stiamo vivendo una fase delicata che investe il problema dell’allocazione delle risorse a valle di una valutazione comparata dei bisogni sociali concorrenti. Per fissare una data di inizio di questa fase possiamo riferirci alla promulgazione della legge 328 del 2000 perché è proprio con quella legge che, se non altro, di sicuro c’è stata una presa d’atto formale della necessità d’imboccare una nuova strada. La legge 328 è una legge di principi e non è stata applicata sempre in modo coerente ma ciò è stato il frutto due fattori: la successiva legge costituzionale n°3/2001 che ha modificato gli assetti delle responsabilità istituzionali e il carattere della materia trattata che poco si presta a schematizzazioni valide nell’intero universo delle situazioni italiane. Così la nuova fase si apre con la legge 328/2000, ma, nella sua applicazione, le elaborazioni normative delle regioni interpretano secondo le esigenze e sulla base dei principi ideologici localmente prevalenti dando origine a una realtà di welfare a variegate sfaccettature. Dunque la realtà dei servizi assistenziali è difficilmente riconducibili ad unità e l’unico riferimento nazionale sono i sono i livelli essenziali di assistenza che definendo gli elementi minimi e obbligatori del servizio rappresentano la base minima della qualità dei servizi presente in Italia.Il riferimento alle posizioni ideologiche fatto sopra riporta la discussione al problema della dimensione del pubblico nei servizi mettendo in contrapposizione due principi concorrenti. Uno vede lo Stato come una parte attiva nella produzione dei servizi mentre l’altro gli riserva solo attività di programmazione e controllo con una presenza “leggera” nei servizi socio assistenziali normalmente delegati ad aziende non pubbliche comunque assoggettate all’accreditamento da parte del soggetto pubblico. Differenza ideologica che poco influisce, in sé e per sé, sulla qualità del servizio e al massimo possiede una valenza su piano dell’efficienza ed efficacia nella gestione delle risorse.Il breve testo introduttivo al convegno suggerisce l’analisi di almeno tre aspetti ritenuti prioritari ai fini della comprensione dei problemi legati all’assistenza residenziale· L’orientamento alla domiciliarità e il processo di riconversione delle case di riposo in strutture protette o RSA.· Processo di trasformazione delle IPAB che in base alle norme nazionali e regionali si sono trasformate in Aziende Pubbliche di Servizio op in fondazioni.· Attenzione alla qualità e al rapporto tra qualità e retteLo studio deve partire dall’analisi dell’offerta di servizi in termini di quantità, di tipologia e di qualità e deve riferirsi ai vari tipi di residenzialità esistenti dalla casa di riposo alla RSA facendo attenzione che in qualche caso, nelle varie regioni, a definizione uguale del servizio non sempre corrispondono contenuti uguali.


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