giovedì 28 gennaio 2016

Una riflessione su “Gli anziani fragili e le «malattie da farmaci»”

Negli ultimi 60/70 anni la medicina ha subito mutamenti vistosi, perché cambiamenti considerevoli sono avvenuti in primo luogo a livello sociale e demografico. È noto a tutti che la speranza di vita si sta allungando, ovvero che la popolazione sta invecchiando progressivamente nel suo complesso. Così come è noto che mediamente le donne vivono più a lungo degli uomini. Meno noto è però il fatto che parallelamente alla maggiore aspettativa di vita, le donne vanno anche incontro di media a un invecchiamento peggiore rispetto agli uomini.
Altro importante cambiamento è avvenuto infatti a livello epidemiologico nelle patologie emergenti: se in passato erano prevalenti le malattie infettive e carenziali, si ha oggi una preponderanza di quelle cronico-degenerative, che impongono l’uso di svariati farmaci. Quest’ultimi possono rendersi responsabili della comparsa di eventi avversi nei pazienti. In altri termini, si può parlare di vere e proprie «malattie da farmaci», che sono tipiche della condizione anziana (dove polipatologia, fragilità e cronicità sono «di casa») e che contribuiscono chiaramente ad aumentare i costi della salute. Se dunque le donne presentano una maggiore sopravvivenza in termini di anni, devono però fare i conti con una più spiccata fragilità. Detto in poche parole: le «malattie da farmaci» preferiscono le donne!
Nel frattempo sono cambiati anche i luoghi della cura per gli anziani: ci si cura sempre meno a casa propria, e sempre più in luoghi «estranei», come case di riposo o ospedali (in quest’ultimi, peraltro, si è passati da una medicina che accoglieva tutti a una focalizzata sui pazienti acuti e poco attenta ai bisogni dei malati cronici e fragili). Si sono fatte inoltre più deboli le reti famigliari e si è infine modificata anche la relazione medico-paziente: da un medico che si occupava un po’ di tutto, si è passati a medici specializzati che non comunicano (ovvero da una «medicina dell’organismo intero», a una «medicina d’organo»). Per quanto i pazienti abbiano oggi a disposizione terapie più efficaci per le loro malattie, quindi, sono di fatto meno ascoltati, sentendosi spesso meno in contatto con i medici anche a livello corporeo…


Abbiamo ricavato questa breve riflessione a partire dalla lettura di uno studio che il Dott. Ferdinando Schiavo ha voluto gentilmente condividere con noi. Sul sito www.ferdinandoschiavo.it potete trovare informazioni ulteriori sul “Progetto di Supervisione di un campione di ospiti in istituti e centri diurni per anziani” (Progetto SA): un progetto di studio importante e significativo compiuto dal Dott. Schiavo, di cui è bene che operatori sanitari (ma anche comuni cittadini!) prendano visione.

Di “malattie da farmaci” si parlerà al Meeting delle Professioni di Cura, il 20 Aprile 2016, alle ore 15. Il workshop B-05 Gli anziani fragili e le “malattie da farmaci” aperto a tutti e accreditato ECM, sarà tenuto dal Dottor. Ferdinando Schiavo (neurologo) e dalla Dott.ssa Carla Papparotto (Direttore d’Area delle Cure sanitarie e sociosanitarie e Docente a contratto presso il Corso di Laurea in Infermieristica, Università degli Studi di Udine). Di seguito il programma della giornata:


·       Dott. Ferdinando Schiavo – Introduce e coordina
La persona anziana fragile, le malattie neurodegenerative, la polifarmacoterapia e le “malattie da farmaci”
·       Dott.ssa Carla Papparotto
La collaborazione fra medici, infermieri e altri operatori per ridurre i problemi dovuti alla polifarmacoterapia
·       Esposizione di casi clinici emblematici
Dibattito


Per info e iscrizioni consulta, come sempre, il nostro sito: www.editricedapero.it  (sezione “meeting”). O scrivi una mail a info@editricedapero.it.
Ti aspettiamo!








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