giovedì 21 aprile 2011

Buona Pasqua!!

Non ho mai amato le frasi fatte e i luoghi comuni.
Dunque non voglio augurare buona pasqua così semplicemente senza coglierne un significato che in qualche modo sia collegato alla realtà attuale.
Oggi, più che mai, la questione dei popoli in fuga entra nelle nostre case con tutta la sua drammaticità, ma, pur essendo invasi da una quantità imponente di “messaggi” di ogni tipo, le coscienze sembrano essere immunizzate di fronte alla disperazione della guerra e dell’esodo della gente.
La “pietas” come la chiamavano i latini, che porta l’uomo al rispetto del prossimo, sembra non esistere più, come se fosse sostituita e neutralizzata dal desiderio, mai del tutto appagato, di rincorrere i beni e servizi giornalmente proposti e imposti dai media al solo scopo di arricchire una parte e garantire all’altra un appagamento che molto sollecita gli animi, ma che in sostanza è fittizio e ipocrita.
Le immagini stesse che ci pervengono quasi con una sorta di freddo distacco non hanno la forza di catapultarci nella dimensione reale del luogo in cui vengono registrate ma, in realtà ce ne allontanano, distratti come siamo dal nostro contingente e dalle nostre paure. Prima fra tutte che possa mai esistere una minaccia alla nostra sicurezza. Così la difesa del nostro benessere materiale estromette alcune ragioni etiche e ci condanna all’indifferenza.
Un’indifferenza generalizzata che comporta una mancanza di partecipazione e di interesse per il bene comune alla lunga potrebbe annientare le già deboli relazioni che alimentano la promozione sociale. Ma l’indifferenza ci relega all’individualismo, modifica e riduce i sentimenti e le passioni, non fa più distinguere tra bene e male né ci aiuta a formarci un’opinione personale su ciò che è bene o male. Così tutto scorre sotto i nostri occhi come se fosse un film e l’unico sentimento che alimenta è la paura.
Si può citare Charlie Chaplin, un grande autore del '900, in un film che tutti dovrebbero rivedere: Il Grande Dittatore. il film è stato presentato nel 1940 e racconta di un povero ebreo perseguitato che per uno strano gioco del destino si trova nel ruolo del Grande Dittatore e alla fine deve fare un discorso improvvisato davanti a una folla immensa. Di questo discorso un significativo stralcio: ”…  vorrei aiutare tutti, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi dovremo aiutarci sempre, dovremo soltanto godere della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca a fare le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.  (…) La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. Voi, il popolo avete la forza di creare la macchina, la forza di creare la felicità, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia uniamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.”
Così, per chiudere questi auguri, proviamo a riflettere sulle parole del grande Chaplin: ai giovani un futuro e ai vecchi la sicurezza! 
Questo pensiero può aiutarci a passare (fare pasqua) da una sconfortante indifferenza a un desiderio nuovo di partecipazione, un passaggio che non disturba la coscienza di nessuno né toglie valore alla tradizione cristiana.
Buona Pasqua!!

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