mercoledì 12 dicembre 2012
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Piacenza: a febbraio 2013 una giornata sul tema "M...
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Piacenza: a febbraio 2013 una giornata sul tema "M...: ANOSS continua nella sua politica di realizzazione diretta o di sostegno di attività di formazione innovativa. Tra i partner che A...
martedì 11 dicembre 2012
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Piacenza: a febbraio 2013 una giornata sul tema "M...
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Piacenza: a febbraio 2013 una giornata sul tema "M...: ANOSS continua nella sua politica di realizzazione diretta o di sostegno di attività di formazione innovativa. Tra i partner che A...
lunedì 10 dicembre 2012
Teatro Dibattito - Parole per assistere
![]() |
Irene e Letizia durante la loro performance |
Ho dato volentieri il mio contributo a questa serata conclusiva
di un ciclo di formazione che la Direzione della Casa Tassoni di Cornedo ha
voluto per i suoi dipendenti nella consapevolezza di quanto devono cambiare gli
strumenti di lavoro nel contesto di generale cambiamento dei bisogni degli
anziani.
Stefano Garbin, direttore della struttura, dice: ”abbiamo
fatto degli investimenti sulle attrezzature e le modalità di lavoro, ma siamo
convinti che la chiave di volta siano le relazioni: cioè la capacità degli
operatori di relazionarsi con gli ospiti e i loro famigliari”
Parole per assistere, dunque, è il tema della serata nella
quale si sono realizzati momenti di particolare intensità.
Il programma si è svolto con la seguente scansione:
un’apertura dal titolo “Il potere della parola” un monologo
del Direttore Garbin. A seguire il primo atto al titolo io..anziano,
tu..demente? interpretato da Irene Bruno e Letizia Espanoli. Un intermezzo “Invecchiare:
il corpo come metamorfosi” seguito dal secondo atto sempre di Irene e Letizia.
Una riflessione sulla Morte.. un altro intermezzo sulla necessità di curare chi
cura e l’ultimo atto di Irene e Letizia dal titolo eloquente: “A go sistemà me
mama … e adesso..?
Posso dire in tutta sincerità che mi sono divertito nel partecipare
a questo spettacolo/dibattito. Sono stato perfettamente a mio agio in un
contesto informale ma orientato a sentimenti profondi e fortemente comunicativo.
Bisogna continuare su questa strada: il futuro della formazione è appena
cominciato!!
domenica 9 dicembre 2012
ANOSS Magazine
La prima pagina del primo numero |
La rivista continuerà nel 2013 e sarà pubblicata con cadenza trimestrale. Nel tempo si arricchirà del contributo dei lettori da cui si attendono notizie, proposte, studi ed esperienze. Saremo molto grati a chi vorrà inviarle e daremo la massima visibilità a persone e strutture.
La distribuzione avverrà tramite spedizione a 3200 strutture e chi eventualmente non la ricevesse potrà farne richiesta inviando una mail al Direttore renato.dapero@anoss.it
martedì 4 dicembre 2012
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: ANOSS Incontro di fine anno
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: ANOSS Incontro di fine anno: E' convocata la riunione di fine anno di ANOSS a Piacenza nella sede della Casa delle Associazioni in via Musso, 5 La riunione si terr...
lunedì 26 novembre 2012
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Partecipate al sondaggio
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Partecipate al sondaggio: Volete una giornata a 20 euro o due giornate di formazione a 30? Rispondete al sondaggio. ANDATE SULLA SIDE BAR E CLICCATE. GRAZIE ...
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Partecipate al sondaggio
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Partecipate al sondaggio: Volete una giornata a 20 euro o due giornate di formazione a 30? Rispondete al sondaggio. ANDATE SULLA SIDE BAR E CLICCATE. GRAZIE ...
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: ANOSS al Forum sulla non autosufficienza. Il Talk ...
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: ANOSS al Forum sulla non autosufficienza. Il Talk ...: Anna Grosso - Raul Cavalli - Fabio Galli - Enrico Campedelli - Alberto De Santis, - Carlo Hanau Il 15 novembre nell'am...
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Esiti del sondaggio su spending review e welfare
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Esiti del sondaggio su spending review e welfare: Ecco l'esito del sondaggio che abbiamo pubblicato qualche tempo fa sul nostro blog. Abbiamo chiesto ai lettori di esprimere un giudizio s...
domenica 25 novembre 2012
Welfare in tempo di crisi. Peso o opportunità?
Questo il titolo di una convegno che si è tenuto ad Arezzo il 23 novembre nel contesto del 7° Forum Risk Management in Sanità.
L'iniziativa è stata promossa dalla fondazione Easy Care con lo scopo di mettere in luce quale ruolo stia assumendo il welfare in un contesto di riduzione della spesa pubblica concomitante al fenomeno di perdita di potere d'acquisto della famiglie. Come è possibile soddisfare bisogni crescenti e che ruoli potranno avere per quali son le istituzioni pubbliche e private? Il tutto viso anche in ottica europea nel senso, soprattutto, di verificarne i modelli eventualmente da monitorare.
Interessante la relazione di apertura del Prof. Ugo Ascoli della Rete ESPANET Italia.
Il convegno è stato introdotto da Raul Cavalli (Presidente della fondazione Easy Care) e discusso informa di talk show da Marco Morganti (Banca Prossima), Giorgio Gemelli (Progetto salute Legacoop), Gianni Bottalico (ACLI), Laura Crescentini (AssoPrevidenza), Mirella Ricci (Vice Presidente Provincia di Arezzo): La conduzione del Talk è stata affidata a Renato Dapero (ANOSS)
Durante il convegno sono state presentate le risultanze di un sondaggio condotto sui presenti nella prima giornata. Appena disponibili i dati li presenteremo.
Per ora è possibile prendere visione del Programma svolto
Vai al sito del forum http://www.forumriskmanagement.it/
vai al sito di Easy Care http://www.easy-care.it/
L'iniziativa è stata promossa dalla fondazione Easy Care con lo scopo di mettere in luce quale ruolo stia assumendo il welfare in un contesto di riduzione della spesa pubblica concomitante al fenomeno di perdita di potere d'acquisto della famiglie. Come è possibile soddisfare bisogni crescenti e che ruoli potranno avere per quali son le istituzioni pubbliche e private? Il tutto viso anche in ottica europea nel senso, soprattutto, di verificarne i modelli eventualmente da monitorare.
Interessante la relazione di apertura del Prof. Ugo Ascoli della Rete ESPANET Italia.
Il convegno è stato introdotto da Raul Cavalli (Presidente della fondazione Easy Care) e discusso informa di talk show da Marco Morganti (Banca Prossima), Giorgio Gemelli (Progetto salute Legacoop), Gianni Bottalico (ACLI), Laura Crescentini (AssoPrevidenza), Mirella Ricci (Vice Presidente Provincia di Arezzo): La conduzione del Talk è stata affidata a Renato Dapero (ANOSS)
Durante il convegno sono state presentate le risultanze di un sondaggio condotto sui presenti nella prima giornata. Appena disponibili i dati li presenteremo.
Per ora è possibile prendere visione del Programma svolto
Vai al sito del forum http://www.forumriskmanagement.it/
vai al sito di Easy Care http://www.easy-care.it/
lunedì 12 novembre 2012
Sondaggio su Spending Review e Welfare
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Sondaggio su Spending Review e Welfare: Abbiamo pubblicato un sondaggio. Lo scopo è verificare la percezione diffusa sull'influenza di Spendig Review e altri provvedimenti simili ...
domenica 11 novembre 2012
Sondaggio su Spending Review e Welfare
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Sondaggio su Spending Review e Welfare: Abbiamo pubblicato un sondaggio. Lo scopo è verificare la percezione diffusa sull'influenza di Spendig Review e altri provvedimenti simili ...
NEWS LETTER - 19 Novembre
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: NEWS LETTER - 19 Novembre: Forum sulla non autosufficienza Il 14-15 novembre al Savoia Hotel di Bologna si terrà al quarta edizione del Forum sulla non autosuffi...
ANOSS Molise: ecco le attività!
Martedì 20 novembre
l'ANOSS sez. Molise organizza il terzo convegno del ciclo Prendesi cura di...
L'argomento sarà trattato da
Dott. Mino Dentizzi
Dott.ssa Antonella Petrella
Dott.
Gaetano Sabatino
Dott.ssa Letizia Espanoli
Prendersi cura di... chi si prende cura.
La
partecipazione al convegno è gratuita
ed
i lavori inizieranno dalle ore 15,30
presso la sala AXA Palladino Company
via
San Lorenzo 170 Campobasso.
SCHEDA DI ISCRIZIONE
PRENDERSI CURA DI…CHI SI PRENDE CURA | |
la partecipazione è gratuita, per ragioni organizzative è opportuno iscriversi inviando la scheda compilata al fax 0874311148 o preferibilmente all'indirizzo mail assistenza.elisir@libero.it | |
cognome | |
nome | |
indirizzo | |
tel |
fax | |
ente di appartenenza | |
Privacy: informativa ai sensi dell'art.13 Lgs193/03e successive modifiche. Le informazioni fornite verranno trattate per finalità amministrative del convegno. I dati potranno essere utilizzati ai fini di informativa di altri eventi data____________________ accetto__________________________ |
la Dott.ssa Letizia Espanoli (educatrice nell'ambito dei servizi
socio sanitari, Master Reiki usui e Master reiki komyo, regolarmente iscritta
all'albo della Komyo Reiky kai Italia e Reiki karuna certificato) terrà il
corso di 1°livello di Reiki Komyo
con una quota di partecipazione di €
160,00.
Il corso è rivolto ad un numero di 10 partecipanti.
E'
gradita l'iscrizione per le attività proposte entro il 18 novembre faxando la
scheda di adesione al numero 0874/311148 oppure inviandola via mail a: assistenza.elisir@libero.it.
Il presidente dell'Anoss sez. Molise
Dott. Mino Dentizzi
giovedì 8 novembre 2012
Spending Review e problemi etici
![]() |
La corda che si sta spezzando è la fiducia degli Italiani |
La Spending Review non è un provvedimento isolato emanato per risolvere un problema specifico e isolato dal contesto socioeconomico globale. È in realtà l'indicazione di un clima e di una linea di comportamento teso ad un riequilibrio della spesa, in tutti i settori e quindi anche nel socio-sanitario. Le risorse sono in calo ed è pertanto non solo lecito ma anche necessario chiedersi: che fare?
Alessandro Battistella, Docente Università Cà Foscarti e consulente IRS, con una serie di due articoli analizza e propone qualcosa di interessante su questi temi. Nel primo articolo affronta il problema della qualità che si è progressivamente elevata anche grazie alle norme sull'accreditamento, ma che incontra serie difficoltà di mantenimento.
La domanda chiave è la seguente: "Continuiamo a garantire alti livelli a pochi o accettiamo di abbassare la qualità per servire tutti?"
Ringrazio l'amico Battistella che mi autorizza a diffondere l'articolo, di seguito riportato integralmente, e invito tutti i lettori ad una riflessione sul problema etico che viene posto e che troverà un suo sviluppo nel dibattito che terremo a Bologna al forum sulla no autosufficienza il 15 novembre prossimo al mattino.
Strutture
residenziali per anziani e crisi del welfaren
di Alessandro Battistella
Il problema
Negli ultimi anni i servizi residenziali per gli
anziani sono molto migliorati, in termini qualitativi e quantitativi: si sono costruite nuove
strutture, diminuendo le liste di attesa, e si sono definiti standard logistici
e organizzativo-gestionali nettamente superiori ad un tempo. Questo
miglioramento è in gran parte dovuto all'introduzione anche per questa tipologia
di strutture, dell’accreditamento istituzionale strumento che ha consentito
negli anni di innalzare la qualità delle strutture residenziali, attirando nel
contempo investimenti da parte di soggetti privati o del privato sociale.
Con l’arrivo della crisi e il progressivo venir meno
della capacità dei Comuni di far fronte al crescente bisogno di servizi
assistenziali, tuttavia, questo trend positivo sembra essersi arrestato e si
vedono ormai chiaramente i primi segnali di difficoltà. Il surplus di domanda
di ricoveri di anziani non autosufficienti, in alcuni contesti, sta velocemente
virando verso una difficoltà delle strutture residenziali a coprire i propri
posti con continuità, e il crescente costo dei servizi e delle spese per
l’adeguamento strutturale delle residenze sta mettendo in seria difficoltà alcune
strutture.
Il problema nasce dal fatto che oggi il costo dei
servizi e le esigenze degli ospiti sono in continuo aumento, mentre le
disponibilità economiche delle famiglie, dei Comuni, delle Asl e delle
strutture di ricovero diminuiscono a causa del ridimensionamento degli
investimenti dovuto alla crisi economica.
Il progressivo aumento del costo dei servizi dipende
in larga misura dall'aumento degli standard gestionali e strutturali, che hanno obbligato le residenze da un lato a
onerosi investimenti per adeguare la struttura logistica e dall'altro a
prevedere minutaggi assistenziali crescenti per assicurare un livello di
assistenza allineato con le esigenze degli utenti, anche oltre quanto previsto
dalla normativa.
Questa situazione induce a riflettere su come le
strutture residenziali potranno nel prossimo futuro mantenere alto il livello
delle prestazioni erogate e allo stesso tempo mantenere a livelli sostenibili
le rette.
Nell'affrontare il tema del futuro delle strutture
residenziali per anziani dobbiamo partire dalla consapevolezza che la crisi economica non solo non è
finita, ma è violenta e sui servizi
sociali probabilmente non ha ancora evidenziato tutti i suoi effetti.
Le famiglie italiane hanno in gran parte utilizzato i
risparmi accumulati dalle passate generazioni, le pensioni si stanno
progressivamente riducendo, lasciando le persone anziane incapaci di far fronte
al costo della loro progressiva non autosufficienza, il venir meno delle
famiglie allargate espone gli anziani a rischi di indigenza, proprio mentre i
Comuni vedono diminuire le risorse impiegabili per la non autosufficienza:
tutto questo fa supporre che in un prossimo futuro le risorse per il ricovero
degli anziani non autosufficienti potranno risultare insufficienti. Se questo
avverrà le soluzioni potranno essere solo due: diminuire la quantità di anziani
ricoverati o diminuire il costo del ricovero.
Siamo quindi di fronte ad un sistema di welfare che presto
potrebbe porre un problema etico: continuare a garantire alti livelli di
qualità ma a pochi utenti, o accettare, contenendo i costi dell’assistenza, di abbassare
il livello di qualità per poter consentire a più persone di usufruire del servizio.
Nei servizi residenziali per anziani gli attuali criteri
di accreditamento, già considerati da molti troppo elevati, potrebbero tra non
molto porci di fronte a questa scelta ed è quindi preferibile cominciare a
riflettere sin da ora sul problema, cercando soluzioni che non incidano né sul
livello di qualità dei servizi erogati né sulla possibilità di assistere un
adeguato numero di anziani.
COME RISPONDERE ALLA CRISI
Un’organizzazione, per affrontare le incertezze di una
crisi come quella che stiamo attualmente vivendo, deve necessariamente fare alcune
operazioni: mettersi in sicurezza, ipotizzare possibili scenari futuri, cercare
di cambiare il proprio posizionamento nel mercato, modificare anche radicalmente
il proprio assetto, ridefinire le proprie priorità.
Sono operazioni complesse, lunghe, che nel caso delle
strutture per anziani possono generare conflitti interni e incidere
inizialmente sulla qualità delle prestazioni erogate, ma si tratta di scelte
necessarie per affrontare la crisi senza farsi travolgere da problemi di fatturato
o di costi produttivi, in un momento il cui i sistemi di welfare locale
dimostrano tutta la loro fragilità.
·
La messa in sicurezza
Oggi tutto possiamo dire tranne che i servizi per
anziani siano in una situazione di equilibrio ed in grado di rispondere alle
sfide future. Gli anziani stanno crescendo come numero, come età e,
conseguentemente, sta crescendo la presenza di patologie invalidanti; le
pensioni, in gran parte dei casi, non assicurano la possibilità di mantenere
uno stile di vita sano e appagante, requisito primario della salute; chi oggi lavora
non è di norma in grado, nella sostanza, di stipulare assicurazioni integrative
e non esistono efficaci programmi di prevenzione sanitaria in grado di limitare
in futuro l’incidenza delle patologie dell’invecchiamento.
In altri termini, prima o poi il sistema potrebbe
collassare, non garantendo alle persone anziane l’attuale livello di servizi.
Mettere “in sicurezza” il sistema della residenzialità
è ovviamente molto complicato, e un primo passaggio essenziale ritengo sia prevedere
servizi ben commisurati alle effettive esigenze degli anziani, evitando di
spendere più risorse del necessario in servizi ad alto livello assistenziale
utilizzati, sovente, anche per chi non ne ha pienamente bisogno.
E’ quindi necessario, innanzitutto, prevedere un continuum di servizi per anziani che vada
dal supporto della non autosufficienza lieve, con servizi mirati e poco costosi
finalizzati a mantenere a domicilio la persona, a servizi domiciliari
collettivi, come gli alloggi protetti, sino ad arrivare, solo nel caso di non
autosufficienza grave, alla RSA. Oggi la rete dei servizi per gli anziani è
ancora troppo estremizzata, con servizi domiciliari non in grado da soli di
assicurare all'anziano la possibilità di rimanere a casa e strutture
residenziali molto orientate ad affrontare non autosufficienze molto gravi; in
mezzo c’è ancora molto spazio per pensare a livelli intermedi innovativi.
Le RSA hanno la necessità che il sistemi di welfare in
cui operano rimangano in equilibrio, e possono
contribuire a farlo prevedendo loro stesse servizi intermedi che possano
supportare gli anziani nel loro processo di invecchiamento. Può apparire
paradossale che le RSA, in un momento in cui non tutte le strutture riempiono
completamente i loro posti letto, si orientino a potenziare servizi intermedi in
grado di alleggerire ulteriormente la domanda di ricovero, ma il sistema va
visto nel suo insieme e la crescente mancanza di risorse sia delle famiglie che
degli enti locali potrebbe avere effetti molto gravi sulla tenuta delle strutture
residenziali in un prossimo futuro.
Meglio, quindi, un sistema in equilibrio, con diversi livelli
di assistenza e strutture residenziali capaci di offrire una pluralità di
servizi e di ricovero all'anziano solo quando necessario a costi sostenibili, piuttosto
che un sistema portato al collasso per l’incapacità di superare l’attuale rigidità
di risposta alle esigenze degli anziani.
·
L’analisi di possibili
scenari futuri
Pensare oggi a servizi che possano mantenere in
equilibrio i sistemi di welfare locale significa riflettere su quali potranno
essere possibili scenari futuri dell’assistenza agli anziani.
Possiamo rifarci agli indici d’invecchiamento della
popolazione, che descrivono per i prossimi decenni un paese di persone sempre
più anziane secondo una crescita lineare dell’aspettativa di vita, oppure
possiamo porci il dubbio che le generazioni figlie degli antibiotici, di diete
ipercaloriche, di stili di vita insani possano avere meno probabilità di raggiungere
i livelli di età oggi ipotizzati, ma in ogni caso dobbiamo prender atto che gli anziani crescono di numero e aumentano
le loro aspettative sulla qualità della vita e dei servizi loro dedicati.
Bisogna già oggi cominciare a pensare a un sistema di
servizi residenziali commisurato alle pensioni di cui potrà beneficiare chi,
con la crisi, è stato estromesso dal mercato del lavoro prima di aver maturato
una pensione dignitosa; i servizi presto si rivolgeranno a persone che dopo
decenni di contributi volontari non avranno una vera pensione ed avranno dovuto,
in molti casi, utilizzare i propri risparmi per mantenere figli che non si sono
inseriti in modo soddisfacente nel mercato del lavoro. Non parliamo in questo
caso delle nuove generazioni, che non stanno creandosi un futuro pensionistico peraltro
ancora molto lontano nel tempo, ma stiamo parlando di persone che andranno in
pensione nel prossimo decennio o anche prima.
Bisogna poi essere consapevoli che, introducendo la
voucherizzazione dei servizi residenziali, con libertà di scelta dell’anziano e
tariffe variabili a seconda della tipologia di servizi erogati, di fatto stiamo
predisponendo un sistema di welfare a due livelli, con alcuni anziani in grado
di ricevere servizi eccellenti e una gran parte di persone che, pensionate,
vivranno ai limiti della sopravvivenza e non potranno che accontentarsi di
servizi di minore qualità. In realtà, stando alle stime più pessimistiche, non
è neppure certo che il livello di assistenza più basso potrà essere sostenuto
da una parte di anziani, e non si sa neppure se la collettività potrà farsi
carico di tutte le situazioni di bisogno.
Di fronte a questo scenario, forse pessimistico ma possibile
se non ci saranno significative inversioni di rotta, le strutture residenziali dovranno
abbastanza presto decidere dove collocarsi: se puntare, cioè, sull'eccellenza a
costi sostenibili da pochi, oppure se mantenere livelli di retta
sostenibili, con tutto ciò che ne
consegue quanto a presidio degli attuali livelli di qualità del servizio.
·
La modifica del proprio assetto e/o
posizionamento
Quello dell’assetto delle strutture residenziali per
anziani, e soprattutto delle RSA, è un problema piuttosto serio essenzialmente
per due motivi:
1.
la difficoltà a riconvertire una struttura, soprattutto se
accreditata con alti livelli di requisiti strutturali e gestionali;
2.
la tendenza a considerare le RSA una risposta al problema dei
pazienti ospedalieri post acuti, più o meno anziani, con la conseguenza di
alzare ulteriormente il livello di specializzazione delle strutture di ricovero.
Le RSA ”quasi ospedali” si troveranno, rispetto alle
altre, maggiormente in difficoltà a seguire possibili cambiamenti di scenario
nei sistemi di welfare poiché avranno una struttura fortemente sanitarizzata posta, però, al di fuori
del sistema sanitario puro; per loro sarà quindi più difficile perseguire quel continuum assistenziale necessario per
mantenere in equilibrio il sistema di welfare oppure rispondere a richieste di
servizi di nicchia che il mercato di alta gamma potrebbe avanzare.
D’altra parte un riposizionamento delle strutture sul
territorio, finalizzato a prevedere livelli crescenti di assistenza
residenziale e semiresidenziale per gli anziani, sembra una strada obbligata.
Alcune residenze sarebbe, già oggi, opportuno si
ponessero a livelli diversi di assistenza, rivolgendosi ad anziani con minori
esigenze sanitarie. Ovviamente questa non è una scelta che le strutture di
ricovero possano fare in autonomia: prevedere livelli diversificati di
assistenza è una responsabilità regionale, ma porre il problema e cominciare a
delineare possibili scenari futuri compatibili con una drastica diminuzione
delle risorse è, invece, una responsabilità di tutti gli operatori del sociale
e soprattutto dei loro rappresentanti.
·
La ridefinizione delle
priorità
Un altro aspetto molto importante è come ridefinire le
proprie priorità. Gran parte delle teorie sulla sopravvivenza delle imprese in
un mercato fortemente concorrenziale, come quello che si viene a creare in
periodi di crisi, indicano una serie di strategie quasi obbligate: diminuire i
costi, specializzarsi, dimostrarsi competitivi nel proprio campo di attività,
crescere, ove possibile assorbire i
concorrenti per non essere assorbiti e focalizzarsi sulla soddisfazione degli
azionisti.
Per una struttura residenziale questo vorrebbe dire:
limitare il costo del personale, la voce di spesa di gran lunga più importante,
individuare una specifica tipologia di ospite su cui specializzarsi, aumentare
il numero di anziani assistiti e soddisfare la proprietà, ossia metterla in
condizione di voler mantenere gli investimenti nonostante la crisi.
E’ evidente come le tradizionali strategie per
affrontare una crisi non siano percorribili da una RSA, data la specificità del
campo di attività e le logiche che regolano questo particolare mercato.
Contenere i costi del personale non è di fatto possibile: l’accreditamento impone livelli di operatori
predefiniti e non comprimibili e nei casi, frequenti, in cui i minuti di assistenza assicurati agli
ospiti sono maggiori del livello minimo previsto dalla Regione, questo dipende
da necessità organizzative difficilmente aggirabili senza incidere sulla
qualità del servizio. Si può intervenire sui servizi non direttamente
finalizzati all’assistenza, esternalizzandoli o gestendoli in rete con altre
strutture, per condividere i costi, ma i risparmi ottenibili non sono di norma
risolutivi.
Individuare un mercato di nicchia: per una RSA può
voler dire solo uscire dal campo dell’accreditamento e rivolgersi al mercato
privato, dato che non sono previste strutture che si rivolgano ad un solo tipo
di anziano con una specifica problematica sociale o sanitaria.
Aumentare il numero di anziani da assistere per
ripartire i costi fissi su un numero maggiore di clienti: impossibile nei fatti
per la logica stessa della contrattazione regionale.
Soddisfare la proprietà: questa è forse la strategia
più interessante, laddove non si intenda la proprietà come chi possiede la struttura
residenziale ma come la Regione che
sovraintende all'intero sistema delle residenze. Non è un mistero che in tutti
i contesti esistono residenze meglio posizionate di altre nei confronti dei
decisori regionali, e quindi una possibile strategia, per la singola residenza,
potrebbe essere quella di meglio
adattarsi alle linee di indirizzo della propria Regione, il che però non
significa necessariamente predisporsi ad erogare un servizio migliore.
Se dunque i tradizionali strumenti di management per
affrontare le crisi sono inutilizzabili, è giusto chiedersi quale possibile
approccio una RSA possa tenere per prepararsi al meglio a un possibile calo di
finanziamenti e ad un probabile cambio di scenario.
possibili indirizzi
Le strutture residenziali per anziani, come abbiamo
visto, non possono incidere più di tanto sui costi di gestione, sulla
organizzazione del servizio e sul mercato cioè sulle principali leve in mano ad
un imprenditore per affrontare i momenti di crisi; il loro intervento può
incidere solo su due livelli: il posizionamento nella rete dei servizi e la
qualità competitiva.
In altri termini possono diversificare la propria
offerta, concordando nel tempo, e si tratta di riflessioni di lungo periodo,
con la Regione e i Comuni del territorio l’erogazione di nuovi servizi a minor
costo dedicati ad anziani con minori livelli di non autosufficienza, e
investire nella qualità del servizio
erogato, puntando sul fatto che con l’accreditamento sono le famiglie a
scegliere dove ricoverare il congiunto.
Se il primo aspetto dipende dalla capacità delle
strutture di far comprendere agli Amministratori la gravità della situazione e la necessità di
rendere più flessibile l’attuale impostazione degli accreditamenti
istituzionali, molto gravosi in termini di costi in un momento di carenza di
risorse, il secondo può essere direttamente affrontato dalle RSA.
La qualità del
servizio come risorsa
L’economista Jacques Attali, in un suo lavoro[1], ha analizzato
una serie di principi con cui le imprese possono leggere la crisi e decidere di
posizionarsi per affrontarla; il più significativo per chi gestisce una
residenza per anziani in un momento di crisi credo sia il primo: “definire dei
valori” e sviluppare un alto livello di rispetto verso la propria
organizzazione.
Un’impresa di fronte alla crisi deve, tra le altre
cose, essere integra, per mantenere i propri prodotti a livello di eccellenza e
creare le condizioni per essere fiera di se stessa, affinché anche i suoi
dipendenti siano fieri di se stessi.
Questo è uno dei problemi centrali che una struttura
residenziale si trova ad affrontare nell'attuale fase di crisi.
L’aumento degli standard gestionali e strutturali
nelle strutture di ricovero dovuto all'accreditamento istituzionale è in grado
solo in parte di produrre un effettivo miglioramento della qualità del servizio
in quanto questo dipende essenzialmente da due altri fattori: la capacità
professionale degli operatori e la loro motivazione. I servizi residenziali,
infatti, basano la qualità del loro servizio principalmente sul valore delle
prestazioni erogate dal personale: cuesto
hi lavora nelle strutture di ricovero per anziani, nel
proprio agire quotidiano, fa la differenza, è in grado di umanizzare il
servizio o renderlo distaccato, di creare empatia o difficoltà relazionale,
senza che ciò possa essere contrastato da nuovi e più stringenti livelli di
accreditamento delle strutture.
Parlare di qualità del servizio, quindi, significa
soprattutto parlare di questa responsabilità degli operatori e della difficoltà
di alcuni di loro a reggere nel tempo il peso di relazioni con gli ospiti
gravose in termini di coinvolgimento emotivo e impegno. Significa anche
accettare il fatto che la qualità del servizi è nelle mani di personale di
norma poco gratificato a livello economico e di carriera, che sopperisce con
l’impegno e l’entusiasmo nella relazione personale alle difficoltà di un lavoro
che non offre particolari stimoli ed incentivi professionali.
Il problema della tenuta nel tempo dei livelli di
qualità del servizio nelle strutture residenziali per gli anziani deve quindi
affrontare questa contraddizione: da un lato il continuo crescere dei requisiti
strutturali ed organizzativi, con la conseguenza di costi crescenti, e
dall’altro la carenza di effettivi stimoli alla crescita professionale degli
operatori, anche per la impossibilità, ad oggi, di prevedere significativi
incentivi economici.
Per poter sviluppare efficacemente la qualità dei
servizi è essenziale investire anche sulla qualità dei processi assistenziali,
prestando un’attenzione particolare alla capacità degli operatori di svolgere
al meglio i propri compiti e di mantenere con gli ospiti relazioni improntate
alla massima empatia.
Questo significa, in termini di sistema di
regolazione, passare dall’accreditamento istituzionale di matrice logistico-gestionale all’accreditamento di
eccellenza, strumento di valutazione e
miglioramento della qualità basato sul diretto coinvolgimento degli operatori
nella ricerca di una progressivo innalzamento della qualità dei processi
assistenziali.
Questa problematica, tuttavia, necessiterebbe di un
diverso grado di approfondimento.
mercoledì 7 novembre 2012
Spendig Review e Resilienza
Voglio iniziare questa breve riflessione citando
l’affermazione conclusiva della relazione di un esperto che parteciperà al talk
show su questi temi al forum sulla non autosufficienza.
È Raffaele Tomba, uomo di pluriennale esperienza nella
dirigenza pubblica comunale e regionale e oggi operatore a supporto della Lega
delle Autonomie.
La sua esortazione finale è la seguente:
La sua esortazione finale è la seguente:
Ora e sempre Resilienza![1]
Forse è irrituale partire dalla fine e l’amico Raffaele mi scuserà ma il fatto è che è proprio in quella esortazione che sta racchiuso tutto il vissuto e la visione prospettica dei servizi pubblici alla persona nel mondo socio sanitario in quest’epoca di risorse in contrazione. Ora e sempre “dobbiamo e dovremo resistere”! Ma vogliamo andare anche oltre nell'interpretazione prospettica di questa necessità di resilienza: non possiamo aspettarci un miracolo, dobbiamo lottare per costruircelo.
Del resto già il nostro autore citato nel precisare il significato
dice: Per resilienza si intende la capacità
dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne
rinforzato e addirittura trasformato positivamente[2].
Adattamento e capacità di rinnovamento, questo è il messaggio e l’invito forte
a tutte le categoria professionali che operano nel nostro settore.
Ma vediamo un po’ puntualmente in cosa ci costringe il
provvedimento che porta il titolo di “Disposizioni urgenti per la revisione
della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”
Il decreto legge sulla spending review già convertito
in legge contiene:
Riduzione della spesa per il personale con contrazione della dotazione organica del 10% dei dirigenti e del 20% degli altri impiegati pubblici con elementi peggiorativi quindi sulla già difficile situazione precedente con vincoli alle assunzioni e limitazione delle spese per consulenze e formazione
Riduzione della spesa sanitaria, governo della spesa farmaceutica e riduzione dei posti letto. C’è un taglio importante dei trasferimenti alle Regioni, la questione dei farmaci equivalenti e la riduzione, stimata, di 7.000 posti letto.[3] Nonché la riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle cure primarie, per assicurare l’assistenza 24 h
Soppressione o riduzione di Aziende, enti e altri organismi che esercitano funzioni istituzionali che però non si applica alle aziende speciali, agli enti ed alle istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali, educativi e culturali;
Divieto agli enti locali di istituire enti, agenzie e organismi che esercitino una o più funzioni fondamentali e funzioni amministrative.
A questo punto la domanda che ci si pone è se con
questi provvedimenti sia davvero possibile assicurare invarianza dei servizi ai
cittadini.
La risposta è sicuramente
NO!
Perché la scelta base è quella di una generica riduzione delle risorse destinate al settore.
Nessuno è
avvantaggiato dalle scelte operate dal Governo e nessuno potrà gestire i
servizi allo stesso livello quali-quantitativo del recente passato.
Forse ci vuole una
riforma istituzionale complessiva che potrà ridare una speranza rispetto all’appropriatezza
dell’intervento, forse ci vuole molto tempo e investimenti adeguati. Forse avremmo bisogno
di nuove infrastrutture più efficienti e di sicuro avremo bisogno di comprendere
che l’infrastruttura è più importante che richiede più urgentemente una
grandiosa opera ricostruttiva è la nostra coltura socio-economica e politica.
Dunque ha ragione il
nostro esperto ?
Certo che ha
ragione:
Resilienza sempre!
Noi non ci fermeremo e per iniziare un bel dibattito insieme iscrivetevi al forum sulla non autosufficienza a Bologna. Il 15 novembre nell'ambito del forum ci sarà un workshop dl titolo Spending Review: che c’entri tu? Iscrivetevi e partecipate: più siamo e più idee circoleranno. Avvicinatevi a questo sportello di speranza: non abbiamo niente da regalare, se non un po’ di fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità di resistenza e trasformazione!!
Renato Dapero
ANOSS
[1] Sabatini Coletti - Dizionario della Lingua Italiana: RESILIENZA= Capacità di un materiale di resistere agli
urti senza spezzarsi
[2] Sapere.it – Neologismi RESILIENZA Il termine deriva dal latino resilire che significa “saltare indietro,
rimbalzare” e i suoi significati oggi sono molteplici. In informatica, ad
esempio, si tratta della capacità di un sistema di adattarsi all’usura per
garantire il funzionamento dei servizi pattuiti, oppure la flessibilità necessaria per
assumere nuovi comportamenti se quelli precedenti non sono adatti allo scopo.
In psicologia, invece, la resilienza è la capacità umana di adattarsi alle cose
belle o brutte che la vita offre. Il vocabolo è stato usato di recente
anche in geriatria, riferendosi a quegli anziani gravemente malati che però
rispondono alle cure tradizionali in modo assolutamente positivo e inaspettato.
[3]Adnkronos Salute - Giuseppe
Del Barone - Presidente di SMI Sindacato
Medici Italiani ha dichiarato alla stampa "Altro che
revisione della spesa, qui ci troviamo di fronte a un omicidio, quello del
sistema sanitario pubblico che è stato definitivamente ucciso. Ad andare
stretti sono i tagli alle Regioni, l'aumento dell'Irpef, la questione dei
farmaci generici sulle ricette e l'aumento delle tasse universitarie. Ci hanno
letteralmente messi in ginocchio. Il nostro sistema non può sopportare dei
tagli così netti e in così poco tempo, rischiamo seriamente di implodere con conseguenze che in questo
momento non possiamo neanche immaginare".
lunedì 15 ottobre 2012
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: PRENDERSI CURA DEL BENE COMUNE
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: PRENDERSI CURA DEL BENE COMUNE: Il 18 e 19 ottobre Giovedì e venerdì) a Bologna presso l'oratorio San Filippo Neri in via Manzoni, 5, la Fondazione Santa Clelia Barbieri ...
domenica 14 ottobre 2012
Spending Review. Cosa c'entri tu?
Il tema prescelto è la "Spendig Review" per il fatto che il problema delle risorse economiche destinate al welfare, in generale e all'assistenza socio-sanitaria in particolare, sono in via di contrazione già da tempo con conseguenze sulla qualità dei servizi oltre che sul mantenimento di un corretto rapporto tra domanda espressa e quantità offerta ad un prezzo congruo e sostenibile dai cittadini.
La Spendig Review è l'ultimo atto e, come già si è detto, sembra quasi che non ci siano più parole in lingua italiana per definire tagli e appesantimenti sulle funzioni e sui servizi pubblici in Italia. Se poi pensiamo agli ultimi fatti delle cronache parlamentari e dei consigli regionali, ce n'è abbastanza da farsi venire i brividi!
Leggi tutto, clicca su ANOSS Magazine
martedì 2 ottobre 2012
Spending Review. Cosa c'entri tu?
Si sta ultimando la preparazione del Talk Show che ANOSS presenterà a Bologna il 15 novembre nella prestigiosa cornice del "Forum sulla non autosufficienza" organizzato dalla Maggioli.
Il tema prescelto è la "Spendig Review" per il fatto che il problema delle risorse economiche destinate al welfare, in generale e all'assistenza sociosanitaria in particolare, sono in via di contrazione già da tempo con conseguenze sulla qualità dei servizi oltre che sul mantenimento di un corretto rapporto tra domanda espressa e quantità offerta ad un prezzo congruo e sostenibile dai cittadini.
La Spendig Review è l'ultimo atto e, come già si è detto, sembra quasi che non ci siano più parole in lingua italiana per definire tagli e appesantimenti sulle funzioni e sui servizi pubblici in Italia. Se poi pensiamo agli ultimi fatti delle cronache parlamentari e dei consigli regionali, ce n'è abbastanza da farsi venire i brividi!
Spending Review - Cosa c'entri tu? Abbiamo dato questo titolo provocatorio non solo per l'assonanza tra le parole che sarebbe un semplice espediente comunicativo, ma per una ragione di contenuti. Con questa domanda ci rivolgiamo agli operatori del nostro settore: cosa c’entri tu? Ovvero: che colpa ne hai? Hai sbagliato qualcosa? Paghi per colpe di altri? E poi, hai capito in che misura ti costa questa revisione della spesa? Sono chiari e coerenti i comportamenti degli altri attori? E adesso: che fare?
Il tema prescelto è la "Spendig Review" per il fatto che il problema delle risorse economiche destinate al welfare, in generale e all'assistenza sociosanitaria in particolare, sono in via di contrazione già da tempo con conseguenze sulla qualità dei servizi oltre che sul mantenimento di un corretto rapporto tra domanda espressa e quantità offerta ad un prezzo congruo e sostenibile dai cittadini.
La Spendig Review è l'ultimo atto e, come già si è detto, sembra quasi che non ci siano più parole in lingua italiana per definire tagli e appesantimenti sulle funzioni e sui servizi pubblici in Italia. Se poi pensiamo agli ultimi fatti delle cronache parlamentari e dei consigli regionali, ce n'è abbastanza da farsi venire i brividi!
Spending Review - Cosa c'entri tu? Abbiamo dato questo titolo provocatorio non solo per l'assonanza tra le parole che sarebbe un semplice espediente comunicativo, ma per una ragione di contenuti. Con questa domanda ci rivolgiamo agli operatori del nostro settore: cosa c’entri tu? Ovvero: che colpa ne hai? Hai sbagliato qualcosa? Paghi per colpe di altri? E poi, hai capito in che misura ti costa questa revisione della spesa? Sono chiari e coerenti i comportamenti degli altri attori? E adesso: che fare?
Il decreto della spendig review per la verità non esercita una particolare specifica e diretta pressione sul settore del sociosanitario ma gli effetti delle azioni complessive incidono gravemente sul welfare. La riduzione del personale degli enti pubblici, ad esempio, forse è un fatto necessario, anche se alla lunga ridurre i posti di lavoro non è una grande idea. Non sarebbe meglio applicare un'altra teoria? Per esempio si potrebbe cercare il miglioramento continuo andando a caccia degli sprechi; nel sistema pubblico, come in tutti gli altri sistemi produttivi, ci sono inefficienze e sprechi causati dall'eccesso di personale, è vero. Se si razionalizza una produzione si crea un eccesso di personale, ma se questo personale viene licenziato si creano due effetti negativi. Nessuno avrà più voglia di impegnarsi per un miglioramento continuo che si risolve in un'auto-castrazione e poi, non trovando più lavoro, diventano un ulteriore problema di appesantimento del welfare. Più che di riduzione di personale si dovrebbe parlare di reimpiego produttivo del personale in eccesso, forse è una sfida difficile, forse non offre soluzioni a breve, ma siamo sicuri che le soluzioni drastiche diano gli effetti sperati? Non succederà, invece, che ai vari livelli della amministrazioni si comincerà a "far melina" protraendo all'infinito le decisioni?
Anche i provvedimenti sulla sanità arrivano a produrre importanti conseguenze sul settore dei nostri servizi. Ci saranno meno fondi per acquisto di dispositivi medici, verranno fissate nuove tariffe massime per quanto concerne l'assistenza ospedaliera e ambulatoriale che le Regioni pagano alle strutture accreditate pubbliche e private con riduzione della spesa annuale delle prestazioni fornite da privati accreditati.
Ma soprattutto meno posti letto
Lo standard passa da 4 a 3,7 posti per 1000 abitanti, compresi 0,7 posti letto per riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie. Dove finirà tutta quell'utenza che non troverà più posto?? Bisognerà forse studiare qualcosa di nuovo???
Spendig Review - cosa c'entri tu? Niente, forse, ma di certo ti troverai ad affrontare qualche nuovo problema. Parliamone e cerchiamo di preparaci!!
Anche i provvedimenti sulla sanità arrivano a produrre importanti conseguenze sul settore dei nostri servizi. Ci saranno meno fondi per acquisto di dispositivi medici, verranno fissate nuove tariffe massime per quanto concerne l'assistenza ospedaliera e ambulatoriale che le Regioni pagano alle strutture accreditate pubbliche e private con riduzione della spesa annuale delle prestazioni fornite da privati accreditati.
Ma soprattutto meno posti letto
Lo standard passa da 4 a 3,7 posti per 1000 abitanti, compresi 0,7 posti letto per riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie. Dove finirà tutta quell'utenza che non troverà più posto?? Bisognerà forse studiare qualcosa di nuovo???
Spendig Review - cosa c'entri tu? Niente, forse, ma di certo ti troverai ad affrontare qualche nuovo problema. Parliamone e cerchiamo di preparaci!!
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giovedì 13 settembre 2012
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: il 1° Meeting delle Professioni Sociosanitarie
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: il 1° Meeting delle Professioni Sociosanitarie: A Piacenza, il 4 e 5 aprile del 2013 organizzeremo il 1° Meeting delle professioni sociosanitarie. Sarà un momento congressuale che vedrà...
lunedì 10 settembre 2012
Pubblicato il numero di settembre di ANOSS Magazine
Copertina del Magazine |
Riprendiamo la pubblicazione del Magazine per il quale avevamo fatto una sperimentazione due anni fa.
Lo scopo è quello di presentare notizie riguardanti l'associazione ma anche approfondimenti tecnico-scientifici e presentare esperienze e buone pratiche. Presto sarà accompagnato dall'edizione stampata con l'obiettivo di raggiungere il maggior numero di professionisti, delle varie categorie, operanti nel settore sociosanitario.
Questo primo numero ha come principale contenuto la presentazione del 1° Meeting delle Professioni Sociosanitarie che ANOSS organizza per la primavera prossima; precisamente il 4 e 5 aprile a PIACENZA Expo.
domenica 12 agosto 2012
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Il Meeting per le aziende
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Il Meeting per le aziende: Le aziende che vogliono presentare prodotti o servizi apprezzeranno la nuova strategia. Nelle fiere, normalmente, si devono affron...
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Il Meeting: un'idea nuova
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Il Meeting: un'idea nuova: Il termine Meeting è nuovo nel nostro ambiente e corrisponde proprio al connotato che vogliamo attribuire all’incontro. Il significato di...
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Il Meeting: caratteristiche, obiettivi e attività
Meeting delle Professioni Sociosanitarie: Il Meeting: caratteristiche, obiettivi e attività: Il Meeting delle Professioni Sociosanitarie costituisce un momento congressuale nazionale per tutti coloro che operano ai vari livelli nel...
mercoledì 1 agosto 2012
ANOSS -Speciale Marche
Pubblichiamo l'ordine del giorno approvato dal Consiglio di Gruppo Solidarietà riguardante un appello sottoscritto da 44 organizzazioni tra cui ANOSS. la regolamentazione dei servizi sociosanitari e l'applicazione dei Livelli Essenziali Sociosanitari nelle Marche.
La premessa è che la Regione Marche non ha dato applicazione sistematica alla normativa nazionale in materia di Livelli Essenziali di Assistenza per le prestazioni sociosanitarie con gravi conseguenze sui servizi.
Per vedere Ordine del Giorno e Appello clicca su "Gruppo Solidarietà"
La premessa è che la Regione Marche non ha dato applicazione sistematica alla normativa nazionale in materia di Livelli Essenziali di Assistenza per le prestazioni sociosanitarie con gravi conseguenze sui servizi.
Per vedere Ordine del Giorno e Appello clicca su "Gruppo Solidarietà"
Forum sulla non autosufficienza - Bologna 14 e 15 ...
ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Forum sulla non autosufficienza - Bologna 14 e 15 ...: Anche quest'anno ANOSS prende parte al Forum con una produzione che ormai è diventata un "must" della nostra associazione. Faremo un Talk ...
Il corso su "Middle Management"- Seconda edizione...
Clicca sul link: ANOSS - Sez. Emilia-Romagna: Il corso su "Middle Management"- Seconda edizione...
Visti i buoni risultati ottenuti col primo corso di alta formazione dedicato al “Middle Management nei servizi alla persona” l’associazi...
martedì 31 luglio 2012
ANOSS propone il 1° corso di "Yoga della risata"
Letizia Espanoli-Yoga della risata |
ANOSS sezione Emilia Romagna organizza il training di certificazione internazionale per diventare Leader di Yoga della Risata in ambito socio sanitario.
Sede del corso:
Reggio Emilia
via Antonio Gramsci n°54/s.
DATA: 18, 19 e 20 ottobre
orari:
Giovedì 18 e venerdì 19 ore 9 - 13 - pausa pranzo - 14 - 17
Sabato 20 ottobre ore 9 - 15,30 con 1/2 h di pausa
Il training, che prevede a fine corso il rilascio della qualifica di Leader di Yoga della Risata riconosciuto in tutto il mondo, sarà condotto da Ann-Marie Kjellander insegnante di Yoga della Risata e da Letizia Espanoli, libera professionista in area socio sanitaria educativa (formatrice e consulenza, esperta di residenzialità alla terza età)
Tutti possono trarre benefici praticando lo Yoga della risata, aggiungendo più allegria, leggerezza e positività alla propria vita. Upipa Trento (associazione che raggruppa le APSP del Trentino) ha organizzato il primo training. Oggi numerose rsa applicano questa disciplina con enormi benefici sul piano della socializzazione e benessere delle persone residenti.
Durante il corso i partecipanti impareranno come guidare uno
stretching di base, tecniche di respirazione, esercizi per stimolare la risata
e consigli per migliorare il proprio grounding e indicazioni per sostenere la
propria consapevolezza.
Alla fine del workshop i partecipanti potranno condurre
sessioni di Yoga della Risata, aprire un club della risata, proporre questa
disciplina nel mondo del lavoro e apprendere le basi per creare i propri
workshop ed eventi.
COME SARA’ ARTICOLATO IL WORKSHOP?
Durante il workshop verranno mostrate e insegnate:
·
tecniche per stimolare la risata;
·
tecniche di respirazione e rilassamento dello
Yoga;
·
tecniche di risata per rimuovere le inibizioni
ed acquisire più stima di sé;
·
meditazione della risata;
·
tecniche di Grounding e radicamento;
·
linee guida per dare inizio e gestire un Club
della risata;
·
linee guida per lo YDR come professione:
marketing, promozione, presentazione, consigli, spunti.
Nell'ultima giornata invece saranno presentate le linee guida
per la stesura di un progetto educativo, gli outcomes gerontologici misurabili
(saranno fornite ai partecipanti numerose scale validate).
Al termine del Workshop verrà rilasciato il Certificato
Internazionale di Laughter Yoga Leader riconosciuto dalla Kataria School Of
Laughter Yoga© e riconosciuto in tutto il mondo e il manuale ufficiale di Yoga
della Risata.
Costi
€ 250 prezzo del workshop (più Iva se dovuta )
€ 120 prezzo per chi è già leader di Yoga della Risata e
vuole ripetere il training (più Iva se dovuta )
Per iscrizioni e informazioni:
Per iscrizioni e informazioni:
Renato Dapero
338.4275131
http:// daperoricercasociosanitaria .blogspot.it/
http:// anoss-emiliaromagna.blogspo t.it/
http://www.youtube.com/ user/renatodape
http://
http://www.youtube.com/
Inviare mail di conferma di partecipazione insieme al Cro
dell'avvenuto bonifico a renato.dapero@anoss.it
http://
www.facebook.com/
Il versamento dovrà essere effettuato sul conto corrente intestato a ANOSS SEZ. EMILIA ROMAGNA,
IBAN IT30B031650160000001151971 4 con causale "Nome
e Cognome - corso yoga della risata"
Anoss emetterà fattura per i partecipanti.
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