mercoledì 8 luglio 2015

ANOSS Magazine: l'editoriale del n°10 (giugno 2015)

Estate: stagione poetica e matura
Dobbiamo trovare l’equilibrio e il coraggio dell’età adulta, provare stupore per il senso che diamo alla grande bellezza della vita che ci scorre accanto.

di Giulia Dapero

 “Non mettermi accanto a chi si lamenta
senza mai alzare lo sguardo.
A chi non sa dire grazie.
A chi non sa accorgersi più di un tramonto.
Chiudo gli occhi, mi scosto di un passo…
Sono altro.
Sono altrove.”

(Alda Merini)

Ci è sembrato sensato inaugurare la stagione estiva con una poesia di Alda Merini[1], che ci ricorda la bellezza della vita e dell’essere persone per davvero. La poetessa ci invita a non abbandonarci passivamente alla lamentela; ci esorta ad ampliare il nostro orizzonte, a guardarci attorno e a fare qualcosa prima di arrenderci pensando che le cose non possano essere cambiate. Ci invita, insomma, a ricominciare: bisogna chiudere gli occhi e restare in silenzio, fermarsi un momento. Bisogna comprendere che è anche possibile essere “altro”, qualcosa di meglio. Questo è il nostro obiettivo: migliorare il nostro mondo socio-sanitario, la nostra idea di “persona”, le nostre modalità di intendere la “cura”. Non è un obiettivo che si raggiunge in poco tempo, ma, di certo, possiamo continuare a riflettere e a migliorarci. Per questo non abbandoniamo il sogno di fare cultura con ANOSS Magazine, cercando di offrire pagine attraenti e offrendo spazio a chi vuole partecipare e migliorare il nostro mondo.
Dobbiamo seguire il consiglio della poetessa e ricominciare a prestare attenzione al tramonto. “Accorgersi di un tramonto” significa, infatti, riuscire ad alzare lo sguardo, puntare più in alto. Ma non solo: significa anche saper apprezzare quel momento indefinito a cui quotidianamente ci capita di assistere, in cui non è né giorno né notte. Il tramonto, come l’alba, è un attimo di pace e d’incertezza, che non si può restringere entro un confine stabilito: ancora il buio non è calato, eppure la luce se ne sta andando via. Dobbiamo imparare ad amare tutto ciò che è indeterminato e che non è scontato, senza averne paura. È nei momenti in cui si percepisce precarietà e insicurezza, negli attimi “critici”, che si può trovare il coraggio di agire e di cambiare la realtà data. Questo, per noi, è uno di quei momenti. Il nostro mondo socio-sanitario ha bisogno di nuove forze, di riflessione, di cultura, di persone che abbiano voglia di fare qualcosa per renderlo umanamente più ricco. La nostra fortuna è di poter lavorare accanto alle persone, e non sulle cose. La nostra ricchezza è di poter stare continuamente a contatto con la vita, che, dopo tutto, è l’unica cosa che conta davvero.
Per questo anche in questo numero si parlerà di vita e di persone; si racconteranno storie, facendo rivivere in alcune pagine diversi momenti entusiasmanti del Meeting di Aprile; si lascerà spazio all’arte e alle immagini, per rendere più coinvolgente la nostra riflessione; si guarderà anche ad alcune branche importanti della nostra cultura, come l’antropologia o il cinema. Se il numero precedente parlava della “primavera” della vita e aveva quindi al centro l’età della giovinezza, questo si rivolge al momento più “caldo”, più faticoso, più critico se vogliamo, che è l’età adulta. L’abbiamo voluta connettere simbolicamente all’estate e abbiamo utilizzato i dipinti di Paul Gauguin come sfondo. Gauguin fuggì dalla Francia per cercare un “nuovo mondo” in Polinesia. Egli andava alla ricerca di una vita più genuina, meno corrotta dalla violenza, dai pregiudizi e dalla razionalità tanto cara all’Occidente. Noi vogliamo seguire Gauguin e andare alla ricerca di nuovi modi di intendere la cura della persona, che siano più attenti alle emozioni e più rispettosi nei confronti dell’umanità propria e altrui, che ci piace pensare come qualcosa di sacro, di non quantificabile e di inviolabile. Noi, come Gauguin, ricerchiamo solo un po’ di libertà e di solidarietà in più, perché abbiamo capito che di questo si ha più che mai bisogno. Abbiamo un sogno: dare speranza e fiducia: ognuno di noi, nessuno escluso, ha bisogno di credere che un mondo socio-sanitario migliore è possibile. E, ognuno di noi, nessuno escluso, ha la responsabilità di agire fin da subito affinché questa speranza si realizzi.




[1] Alda Merini – (Milano 21 marzo 1931 – Milano 1 novembre 2009) “Poetessa dei navigli” ha sperimentato i disagi del ricovero psichiatrico negli anni ‘70

sabato 27 giugno 2015

InnovAgeing - Soluzioni tecniche per l'invecchiamento. La finale




Punto Service e Fondazione Filarete hanno promosso la competizione InnovAgeing che si è sviluppata nei due distinti progetti: Solution e Ideas

InnovAgeing Solutions
Per valorizzare tecnologie, prodotti e servizi innovativi attraverso il supporto finanziario e operativo al progetto innovativo più eccellente, negli ambiti:
  Digital Health
  Invecchiamento Attivo
  Riabilitazione
  Servizi alla Persona
  Ambient Assisted Living

La Competition era aperta a startup e PMI costituite in forma societaria, con sede operativa e legale in Italia. I progetti imprenditoriali dovevano essere a un buon livello di sviluppo, presentando propri prodotti/servizi già sul mercato o che prevedendo l'ingresso nel mercato nel corso del 2015

InnovAgeing Ideas 

Un concorso proposto per quei progetti non sono ancora costituiti come impresa con lo scopo di favorire lo sviluppo di idee di impresa in grado di dare soluzioni di cross contamination tra i settori Digital Health, Invecchiamento attivo, Riabilitazione e Servizi alla Persona. InnovAgeing Ideas era aperta a persone fisiche e team di progetto.

Evento finale
L'evento finale della competizione InnovAgeing Solutions si è tenuto il 9 Giugno scorso a Milano nel Centro Congressi di Fondazione Cariplo (via Romagnosi 8). 

Per saperne di più Clicca qui.













mercoledì 3 giugno 2015

Caregiver familiari immigrati - un corso

Riceviamo questa comunicazione e volentieri ne diamo pubblicità.


Gentilissimi,
è con piacere che vi trasmetto l’invito al seminario conclusivo del progetto FEI – Azione 6 “Da Me a TE – Mediazione culturale a supporto dei caregiver familiari immigrati” che si terrà a Carpi (MO), il 05 giugno 2015.

Con il termine “caregiver familiare” si intende colui o colei che volontariamente e in modo gratuito viene in aiuto di un proprio familiare o di una persona amica non in grado di prendersi cura di sé perché malata o disabile.


Si stima che in Italia siano oltre 3.300.000 le persone con responsabilità di cura familiare verso persone anziane o disabili. Quando ad essere caregiver familiare è una persona straniera, è molto probabile che alle condizioni di difficoltà comuni a chi ricopre questo ruolo (isolamento sociale e familiare, peggioramento condizioni di salute psico-fisica, impoverimento economico, difficoltà di conciliazione…) se ne sommino altre connesse a barriere culturali e linguistiche e a una ridotta rete sociale sul territorio.
Inoltre è noto come le concezioni di handicap e disabilità tra le persone straniere siano fortemente condizionate da cultura di origine, condizioni e motivi dell’esperienza migratoria, condizioni dell’accoglienza in Italia… La mediazione linguistico-culturale può svolgere un ruolo importante per assicurare ai caregiver stranieri servizi culturalmente adeguati e inclusivi.

L’evento sarà l’occasione per restituire i risultati delle azioni sperimentali svolte sul territorio dell’Unione delle Terre d’Argine e per ascoltare esperti italiani e stranieri sul tema del sostegno alle famiglie straniere con responsabilità di cura.

Al seminario sono stati riconosciuti 4 crediti formativi dall’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Emilia Romagna.

La partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi tramite questo link: http://dameate.anzianienonsolo.it/?page_id=227

La seguente immagine riporta il programma





sabato 30 maggio 2015

Malattie da farmaco - Un corso


C’è un argomento che riguarda direttamente la vita della popolazione anziana di cui non si parla abbastanza per non dire che non se ne parla per niente.


L’argomento è quello delle malattie da farmaci che riguarda e riguarderà sempre di più la popolazione anziana la cui entità in termini numerici sarà sempre crescente e sempre più a rischio per l’elevato consumo di farmaci.

Ci sono frequenti eventi avversi da farmaci e quindi è opportuno che gli operatori impegnati nei compiti socio-sanitari integrino le conoscenze scientifiche e sociali derivanti dai loro ruoli attraverso lo scambio delle rispettive esperienze.
Anche per le malattie da farmaci l’approccio più efficace è la prevenzione.

In merito si segnala un’iniziativa del Gruppo Maggioli che ha lanciato una giornata di formazione dal titolo:
Il Medico, il non-medico che lavora nel campo della salute, gli anziani fragili e la “malattie da farmaco”
I docenti sono:

Ferdinando Schiavo
Dottore Neurologo, autore di “Malati per forza”

Carla Papparotto
Docente DDSI Infermieristica nella cronicità. Università di Udine

Il corso si terrà il giorno 9 giugno 2015
a Bologna  Hotel de la Gare - P.zza XX Settembre, 2


PROGRAMMA


  
Ore 9.30 Inizio lavori

Modera
Marco Domenicali
, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna

Dalle ore 09.30 alle ore 10.15 – Dott. Ferdinando Schiavo
• Introduzione al corso: L’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nella medicina

Dalle ore 10.15 alle ore 11.15 – Dott.ssa Carla Papparotto
• La collaborazione fra medici ed infermieri per prevenire/ridurre i problemi dovuti alla polifarmacoterapia. 

Dalle ore 11.15 alle ore 12.30 – Dott. Ferdinando Schiavo
• La persona anziana fragile, le malattie neurodegenerative, la polifarmacoterapia e le malattie da farmaci.

Dalle ore 13.00 alle ore 14.15 – Dott. Ferdinando Schiavo e Dott.ssa Carla Papparotto
• Casi clinici emblematici

Dalle ore 14.15
• Dibattito e discussione aperta

Ore 15.00 Fine dei lavori