Il 18 Novembre
nella Sala Conferenze del Comune di Parma si è svolta la tavola rotonda promossa dall’associazione avente il titolo:
“Operatori socio-sanitari italiani e stranieri e qualità della vita. Quali diritti alla base delle relazioni e del rapporto costi/qualità”
La presenza di un pubblico attento ha valorizzato la tavola rotonda che non ha deluso le attese quanto a professionalità e vivacità dei relatori.
nella Sala Conferenze del Comune di Parma si è svolta la tavola rotonda promossa dall’associazione avente il titolo:
“Operatori socio-sanitari italiani e stranieri e qualità della vita. Quali diritti alla base delle relazioni e del rapporto costi/qualità”
La presenza di un pubblico attento ha valorizzato la tavola rotonda che non ha deluso le attese quanto a professionalità e vivacità dei relatori.
A partire da Tiziana Mozzoni, assessore ai servizi sociali della Provincia di Parma, che ha interpretato il suo ruolo con dovizia di particolari e un elevato grado di passione, che non guasta mai, comunicando gli impegni assunti e realizzati dall’Amministrazione e portando un giudizio positivo sulle posizioni della Regione che ha ben interpretato i bisogni stanziando per la non autosufficienza un importo dello stesso ordine di grandezza dell’impegno nazionale e ha realizzato la trasformazione delle IPAB con una modalità che assicurerà comunque maggiore efficienza. Non tutti d’accordo su questo punto. C’è anche chi come Antonio Costantino ha assegnato la preferenza al modello di struttura dei servizi della Lombardia che con l’accreditamento delle strutture e delle aziende che materialmente eseguono il servizio assicura maggiore dinamicità nelle scelte, maggiore economia e una garanzia di sviluppo socio-economico. Di grande interesse i dati descritti dal prof. Ferretti, docente all’Università di Parma di economia sanitaria, che ha mostrato come sistemi dotati di maggior efficienza sono in realtà spesso portatori di soluzioni inique. Per quella parte dell’uditorio costituita da operatori più vicini agli aspetti materiali del servizio, è stata di particolare interesse la relazione di Stefano Garbin (M&R di Padova) che ha saputo suscitare anche momenti di emotività descrivendo elementi cruciali del lavoro degli operatori nell’ottica di una formazione operativa che tenga conto dei diritti di ognuno compreso quello di conoscere a quale destino professionale si è chiamati per poterlo comprendere nel profondo e condividere in ottica di sviluppo professionale e personale. Nell’intervento di Franco Pesaresi (Presidente nazionale ANOSS) si è toccato il delicato problema della badanti, del loro costo, della loro professionalità e delle difficoltà che si incontrano per l’emersione del lavoro nero. Un punto è che difficilmente i comuni arrivano a contribuire in termini sufficienti a coprire il costo dei contributi e così datori di lavoro e lavoratrici finiscono per preferire soluzioni non regolari. Dopo un breve intervento di Pier Giuseppe Bollati si è giunti alla conclusione del convegno in cui si è evidenziato come gli operatori e i servizi stiano attraversando una difficoltà da cui ci si può difendere solo ritrovando fiducia prima di tutto nella propria capacità di relazione e poi in quei responsabili illuminati che nei diversi ruoli sapranno portare a compimento il difficile e travagliato percorso di rinnovamento del welfare
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