lunedì 10 agosto 2009

SOS Sanità ! La Salute è un Diritto

Pubblichiamo l'appello a favore della spesa sanitaria dell'associazione.

ANOSS ha promosso un nuovo appello contro la riduzione del finanziamento destinato al Servizio Sanitario Nazionale, previsto per il biennio 2010-2011. Come potrete notare leggendo il testo allegato, notevoli sono le conseguenze negative di questa decisione, che finirà per danneggiare, come sempre in questi casi, i cittadini più fragili.
Nei prossimi giorni l'appello verrà reso pubblico e verrà lanciata la raccolta delle adesioni a livello nazionale. Si chiede cortesemente a tutti coloro che lo condividono di aderire, al fine di riportare al centro di ogni decisione la persona, con i suoi bisogni e diritti, e non il puro interesse economico.

Grazie a tutti per l'attenzione
e buone vacanze.

La segretaria ANOSS

Ringraziamo la Segreteria Nazionbalew ANOSS che ha dato l'informazione e trascriviamo il testo con i primi firmatari



SOS Sanità ! La Salute è un Diritto

Siamo preoccupati
Il Servizio Sanitario del nostro Paese ha il compito delicato ed essenziale di garantire ai cittadini il diritto alla salute e alle cure sancito dalla nostra Costituzione.
Per questo, ha bisogno di stabilità, di buon governo e di certezze sui finanziamenti. E invece non riceve più le risorse necessarie al suo buon funzionamento.
Con le leggi finanziarie, nel biennio 2010 - 2011, sono state programmate cinque i miliardi di riduzioni di spesa (sette miliardi rispetto all’attuale Patto per la Salute).
Nel 2010 per la prima volta nella storia del Servizio Sanitario Nazionale il finanziamento sanitario è addirittura inferiore all’anno precedente, persino in valori assoluti (- 402 milioni). Mentre sparisce il fondo per la Non Autosufficienza (400 milioni).
Così si peggiorano i servizi e non possono essere garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza ai cittadini, soprattutto ai più fragili. E si può interrompere il faticoso percorso di risanamento delle regioni impegnate nei piani di rientro dai disavanzi.
Le risorse necessarie
Ridurre il finanziamento per il servizio sanitario non ha alcuna giustificazione.
In Italia, in questi anni, la spesa in rapporto al PIL è rimasta nella media sia dei paesi UE che OCSE. E anche le proiezioni di spesa dei prossimi anni sono in linea con quelle gli altri paesi europei.
Il prossimo Patto per la Salute tra Governo e Regioni deve adeguare il finanziamento per la sanità, seguendo le linee già indicate dall’attuale Patto della Salute (che prevedeva un aumento annuo del 3,7%). La crisi non può essere usata come scusa, la spesa sanitaria svolge una funzione anticiclica e di investimento pregiato anche per la ripresa dello sviluppo.
Spendere meglio
La spesa sociale e sanitaria va usata con rigore e serietà: è spesa preziosa che serve a tutelare in primo luogo le persone più fragili. La sua efficienza e la sua efficacia sono obiettivi irrinunciabili.
L’esperienza delle regioni più virtuose, al contrario di quelle dove si concentrano gravi disavanzi, insegna che il vero risanamento non si ottiene con tagli indiscriminati, ma con una coraggiosa riorganizzazione dei servizi sanitari: il ridimensionamento e la riqualificazione della rete ospedaliera, il potenziamento dei servizi distrettuali (assistenza domiciliare), il governo degli accreditamenti, l’integrazione fra sociale e sanitario.
Riportare al centro i diritti
La riduzione dei finanziamenti oggi fa il gioco di chi vuole usare il federalismo fiscale per ridimensionare il servizio sanitario nazionale e così compromettere l’universalità del diritto alla Salute in tutto il Paese.
Indebolendo il servizio sanitario nazionale si rischia di aprire la strada, come vagheggia il libro bianco sul welfare, ad un sistema “semi mercantile”, nel quale la sanità sarà diseguale, e più costosa, come ai tempi delle vecchie mutue.
Vogliamo fermare questa deriva e riportare al centro di ogni decisione la persona, i suoi bisogni, i diritti di cittadinanza sanciti dalla Costituzione.


Le prime adesioni raccolte (in ordine alfabetico):
don Vinicio Albanesi, Aldo Ancona, Silvia Arcà, Bruno Benigni, Franca Bimbi, Stefano Cecconi, Celina Cesari, don Luigi Ciotti, Cesare Cislaghi, Massimo Cozza, Stefano Daneri, Riccardo De Facci, Sandro Del Fattore, Giovanna Del Giudice, Rossana Dettori, Nerina Dirindin, Nadia Garuglieri, Gianluigi Gessa, Loredano Giorni, Leopoldo Grosso, Maria Cecilia Guerra, Grazia Labate, Betty Leone, Gavino, Maciocco, Michele Mangano, Ernesto Melluso, Piernatale Mengozzi, Franco Pesaresi, Morena Piccinini, Saverio Proia, Fabio Ragaini, Emanuele Ranci Ortigosa, Chiara Rinaldini, Fabrizio Rossetti, Gabriella Stramaccioni, Andrea Tardiola, Francesco Taroni, Tiziano Vecchiato, Serafino Zucchelli …

Chi volesse sottoscrivere l'appello deve mandare una mail al seguente indirizzo: sossanita@gmail.com

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