lunedì 9 agosto 2010
FERRARA 23 SETTEMBRE -Anteprima seminario sul contratto di servizio.
ANOSS continua nel percorso di studio delle norme sull'accreditamento dei servizi sociosanitari in Emilia-Romagna. Ormai ci stiamo avviando alle battute conclusive e a Ferrara il 23 settembre si terrà un seminario sul tema del "Contratto di servizio"
Il programma è già completo e subito dopo la settimana di vacanza verrà pubblicato.
Per adesso si può anticipare che si tratta di un programma ricco di spunti di studio e interessanti per il taglio pratico e operativo. Si svolgeranno temi di carattere generale e specifici approfondimenti mettendo in rilievo le opinioni e i punti di vista di diverse tipologie di enti e soggetti interessati al problema.
Dunque non prendete impegni per il 23 settembre!
Tutti a Ferrara, che oltretutto è una città bellissima !!!
Il programma è già completo e subito dopo la settimana di vacanza verrà pubblicato.
Per adesso si può anticipare che si tratta di un programma ricco di spunti di studio e interessanti per il taglio pratico e operativo. Si svolgeranno temi di carattere generale e specifici approfondimenti mettendo in rilievo le opinioni e i punti di vista di diverse tipologie di enti e soggetti interessati al problema.
Dunque non prendete impegni per il 23 settembre!
Tutti a Ferrara, che oltretutto è una città bellissima !!!
ASSISTENZA: Diritto e sostenibilità. Bologna 4 novembre 2010 - Centro congressi Savoia Hotel
ANOSS sez. Emilia Romagna collabora al
FORUM della Non Autosufficienza.
Bologna 4 novembre ore 14,30
Con un Workshop dal titolo:
“Diritto all’assistenza e sostenibilità economica; strumenti di valutazione dell’utenza per la qualità e per la razionalizzazione della spesa. Norme, esperienze e sperimentazioni.”
Di seguito si riporta l'abstract del convegno.
"Il workshop studia i problemi connessi al diritto all’assistenza con riguardo alla qualità del servizio e una specifica attenzione per il tema della sostenibilità economica. Si tratta di mettere a fuoco il difficile rapporto tra un diritto, sancito dalle leggi - sempre confermato nelle norme regionali- e le risorse disponibili. Il quadro di riferimento mette in evidenza un forte elemento di contrasto tra il dato relativo ai bisogni - in crescita - e il monte risorse – proporzionalmente decrescente - in ragione anche della crisi economica che colpisce tutti i settori dell’economia.
La situazione impone di razionalizzare la spesa e di salvare la qualità dell’assistenza per una vita dignitosa degli anziani non autosufficienti e induce all’analisi del problema centrale: risorse insufficienti per un obiettivo alto. È l’eterno problema delle risorse scarse, che investe per definizione tutte le gestioni del mondo, che, declinato nel nostro settore e nel nostro tempo, presenta peculiarità non comuni e poco studiate o forse poco comunicate al grande pubblico degli operatori e stakeholders.
Con questo workshop vogliamo combattere la sensazione di oscuramento che non consente di percepire il problema nella sua interezza. Norme che stabiliscono diritto all’assistenza, che promuovono un accreditamento proteso ad un miglioramento costante con investimenti e costi di gestione elevati, norme che prefissano la misura della remunerazione dei servizi per un contenimento della spesa, scelte strategiche di egemonia della gestione pubblica a volte smentite dai fatti. Tutto questo ha creato molta confusione, ma dentro a questa “zona d’ombra” vivono e lavorano migliaia di operatori che rischiano la frustrazione per l’incongruenza del rapporto tra risorse e obiettivi.
Per questo nel workshop sono stati coinvolti Responsabili di Uffici e Servizi, Consulenti ed Esperti e Operatori, tutti dotati di esperienze specifiche nel settore tali da offrire una visione ampia del problema e dare qualche risposta agli interrogativi di un’ampia gamma di interessati. Anche grazie a possibili confronti tra realtà regionali diverse e allo stile dinamico e basato sull’esperienza degli interventi, saranno portati alla luce spunti di riflessione sulle domande più inquietanti e ricorrenti di Amministratori, Dirigenti, coordinatori, quadri intermedi e operatori tecnici di aziende pubbliche o private di servizio alla persona, di Aziende sanitarie e altre Amministrazioni Pubbliche."
Programma.
Maria Mongardi, Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali – Governo clinico, qualità dell’assistenza e valorizzazione delle professioni sanitarie.
Profili di assistenza degli ospiti delle strutture socio assistenziali in Emilia Romagna. La sperimentazione del sistema RUG III
Sabrina Belardinelli, Consulente e Valutatore Accreditamento Strutture Sanitarie e Socio-sanitarie Regione Umbria, Direttore Qualità e Prevenzione POLIS soc. Coop. Sociale
La valutazione multidimensionale nei Sistemi di Gestione per la Qualità e nell’Accreditamento Istituzionale.
Stefano Garbin, Responsabile area anziani – Emmeerre- Soc. coop. (Consulenza e formazione)
Il caso della Regione Veneto tra accreditamento e strumenti di classificazione (SVAMA).
Giovanni Maria Soro, Direttore Attività Sociosanitarie Azienda USL di Piacenza
Accreditamento e strumenti di valutazione e classificazione. Aspetti economici e gestionali.
Roberta Ferretti, Medico Geriatra collaboratrice POLIS Soc. Coop. Sociale Perugia
VAOR RSA/RUG III: definizione di un indice sintetico del fabbisogno assistenziale degli ospiti in residenza (case mix) in Umbria
Giancarlo Iannello, Responsabile servizi sociali ASL di Pavia
L’accreditamento dei servizi sociosanitari in Lombardia e la ripartizione delle responsabilità tra P.A. ed enti erogatori dei servizi. Strumenti di valutazione e classificazione (SOSIA).
Chairman
Renato Dapero, Presidente ANOSS Emilia Romagna
Per accedere al sito ufficiale della manifestazione clicca sul link
http://www.nonautosufficienza.it/workshop0411_anoss.php
Per Leggere un articolo intitolato: "Diritto all’assistenza e sostenibilità economica; come sarà garantita la qualità in scarsità di risorse?" clicca sul link
http://daperoarticolicompleti.blogspot.com/2010/08/diritto-allassistenza-e-sostenibilita.html
FORUM della Non Autosufficienza.
Bologna 4 novembre ore 14,30
Con un Workshop dal titolo:
“Diritto all’assistenza e sostenibilità economica; strumenti di valutazione dell’utenza per la qualità e per la razionalizzazione della spesa. Norme, esperienze e sperimentazioni.”
Di seguito si riporta l'abstract del convegno.
"Il workshop studia i problemi connessi al diritto all’assistenza con riguardo alla qualità del servizio e una specifica attenzione per il tema della sostenibilità economica. Si tratta di mettere a fuoco il difficile rapporto tra un diritto, sancito dalle leggi - sempre confermato nelle norme regionali- e le risorse disponibili. Il quadro di riferimento mette in evidenza un forte elemento di contrasto tra il dato relativo ai bisogni - in crescita - e il monte risorse – proporzionalmente decrescente - in ragione anche della crisi economica che colpisce tutti i settori dell’economia.
La situazione impone di razionalizzare la spesa e di salvare la qualità dell’assistenza per una vita dignitosa degli anziani non autosufficienti e induce all’analisi del problema centrale: risorse insufficienti per un obiettivo alto. È l’eterno problema delle risorse scarse, che investe per definizione tutte le gestioni del mondo, che, declinato nel nostro settore e nel nostro tempo, presenta peculiarità non comuni e poco studiate o forse poco comunicate al grande pubblico degli operatori e stakeholders.
Con questo workshop vogliamo combattere la sensazione di oscuramento che non consente di percepire il problema nella sua interezza. Norme che stabiliscono diritto all’assistenza, che promuovono un accreditamento proteso ad un miglioramento costante con investimenti e costi di gestione elevati, norme che prefissano la misura della remunerazione dei servizi per un contenimento della spesa, scelte strategiche di egemonia della gestione pubblica a volte smentite dai fatti. Tutto questo ha creato molta confusione, ma dentro a questa “zona d’ombra” vivono e lavorano migliaia di operatori che rischiano la frustrazione per l’incongruenza del rapporto tra risorse e obiettivi.
Per questo nel workshop sono stati coinvolti Responsabili di Uffici e Servizi, Consulenti ed Esperti e Operatori, tutti dotati di esperienze specifiche nel settore tali da offrire una visione ampia del problema e dare qualche risposta agli interrogativi di un’ampia gamma di interessati. Anche grazie a possibili confronti tra realtà regionali diverse e allo stile dinamico e basato sull’esperienza degli interventi, saranno portati alla luce spunti di riflessione sulle domande più inquietanti e ricorrenti di Amministratori, Dirigenti, coordinatori, quadri intermedi e operatori tecnici di aziende pubbliche o private di servizio alla persona, di Aziende sanitarie e altre Amministrazioni Pubbliche."
Programma.
Maria Mongardi, Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali – Governo clinico, qualità dell’assistenza e valorizzazione delle professioni sanitarie.
Profili di assistenza degli ospiti delle strutture socio assistenziali in Emilia Romagna. La sperimentazione del sistema RUG III
Sabrina Belardinelli, Consulente e Valutatore Accreditamento Strutture Sanitarie e Socio-sanitarie Regione Umbria, Direttore Qualità e Prevenzione POLIS soc. Coop. Sociale
La valutazione multidimensionale nei Sistemi di Gestione per la Qualità e nell’Accreditamento Istituzionale.
Stefano Garbin, Responsabile area anziani – Emmeerre- Soc. coop. (Consulenza e formazione)
Il caso della Regione Veneto tra accreditamento e strumenti di classificazione (SVAMA).
Giovanni Maria Soro, Direttore Attività Sociosanitarie Azienda USL di Piacenza
Accreditamento e strumenti di valutazione e classificazione. Aspetti economici e gestionali.
Roberta Ferretti, Medico Geriatra collaboratrice POLIS Soc. Coop. Sociale Perugia
VAOR RSA/RUG III: definizione di un indice sintetico del fabbisogno assistenziale degli ospiti in residenza (case mix) in Umbria
Giancarlo Iannello, Responsabile servizi sociali ASL di Pavia
L’accreditamento dei servizi sociosanitari in Lombardia e la ripartizione delle responsabilità tra P.A. ed enti erogatori dei servizi. Strumenti di valutazione e classificazione (SOSIA).
Chairman
Renato Dapero, Presidente ANOSS Emilia Romagna
Per accedere al sito ufficiale della manifestazione clicca sul link
http://www.nonautosufficienza.it/workshop0411_anoss.php
Per Leggere un articolo intitolato: "Diritto all’assistenza e sostenibilità economica; come sarà garantita la qualità in scarsità di risorse?" clicca sul link
http://daperoarticolicompleti.blogspot.com/2010/08/diritto-allassistenza-e-sostenibilita.html
8° Congresso Nazionale CARD - La qualità del sistema di assistenza territoriale e il valore delle relazioni per un Distretto
La Confederazione Associazioni Regionali di Distretto - CARD - ha convocato l'ottavo congresso nei giorni 16, 17 e 18 settembre a Padova.
Questo il tema:
In un quadro di risorse definite (Patto per la Salute 2010-2012) e in un contesto complessivo d`incremento dei costi, il Congresso si pone di dare una risposta attraverso la misura dei risultati di processo e di esito, la revisione continua dei percorsi assistenziali, il lavoro per obiettivi, l`attenzione al cittadino e al clima organizzativo interno.
Per tutte le informazioni necessarie clicca sul link
http://www.distrettisanitari.it/
Questo il tema:
In un quadro di risorse definite (Patto per la Salute 2010-2012) e in un contesto complessivo d`incremento dei costi, il Congresso si pone di dare una risposta attraverso la misura dei risultati di processo e di esito, la revisione continua dei percorsi assistenziali, il lavoro per obiettivi, l`attenzione al cittadino e al clima organizzativo interno.
Per tutte le informazioni necessarie clicca sul link
http://www.distrettisanitari.it/
domenica 8 agosto 2010
REGIONE EMILIA ROMAGNA - DOSSIER sui contratti di servizio tra Enti Locali e ASP
La Regione Emilia Romagna ha pubblicato un dossier messo a punto dall'Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale contenente le linee guida per il governo dei rapporti di committenza e riguardante, in particolare, i "Contratti di servizio" tra gli Enti Locali e le ASP. (Nella colonna a fianco clicca sulla copertina e scarica il testo).
Nel primo capitolo si descrive il "modello di governance" dopo aver fatto una breve introduzione sulla riforma del ruolo dello Stato in campo sociale e produttivo.
All'inizio del '900 il compito dello Stato era costruire il sistema dei diritti fondamentali. C'è in questa fase una prevalenza dell'iniziativa privata (Allo Stato: Difesa - Ordine pubblico - Potere giurisdizionale) con una situazione di accentramento e di gerarchia nelle funzioni statali.
Dopo gli anni '30 e fino agli anni '70 si sviluppa lo "Stato dei servizi" con la progressiva espansione della sfera pubblica nella produzione di beni e servizi. obiettivi importanti sono la redistribuzione della ricchezza e un andamento più armonioso dell'economia.
Negli anni '80 tale modello va in crisi sia per la fattibilità sociale che per quella economica.
Le cause sono due e precisamente:
A fronte di una crescita dei biosogni di una società sempre più complessa ed esigente c'è l'incapacità dell'Amministrazione Pubblica di compiere un adeguato rinnovamento mantenendosi ancorata alla cultura giuridica e priviligiando gli aspetti di regolarità formale.
Lievitazione della spesa pubblica fino a diventare insostenibile sia per l'insufficienza delle risorse sia per la crescente oposizione all'aumento dell'imposizione fiscale spingendo i Governi verso razionalizzazioni e contenimento.
Questi limiti hanno portato allo "Stato regolatore"che deve valorizzare e mobilizzare le risorsae già presenti nella società. La P.A. deve farsi quindi promotrice dello sviluppo economico e sociale del territoprio di riferimento.
La seconda parte parla della nascita delle ASP. Queste sono inserite in un pi
ù ampio sistema di welfare comunitario e devono garantire la continuità dei servizi èprecedentemente resi dalle IPAB e, se possibile, ampliarli. Le ASP devono andare verso maggiori livelli di efficienza ed efficacia e per questo devono pensare ad interventi formativi, alla valorizzazione dei patrimoni, alla omogeneità dei criteri di bilancio, devono redigere un piano programmatico, un bilancio pluriennale e uin bilancio sociale oltre che il preventivo e consuntivo.
Il cap. 3 oltre a descrivere i contenuti del contratto di servizio svolge una breve analisi sugli strumenti di governanc e dei rapporti tra Enti Locali e ASP
Gli Enti Locali sono proprietari ecommittenti, mentre le ASP sono enti di produzione ed eccezionalmente di subcommittenza.
MOlto interessante il pensiero del Prof. Borgonovi che viene riportato ( Borgonovi e altri - Management delle Isituzioni Pubbliche - Egea, Milano 2009) secondo il quale si possono determinarte contrasti per la coincidenza delle funzioni legate alla proprietàù e alla committenza, infgatte se come proprietario l'ente locale cercherà di massimizzare il rendimento finanziario e patrimonuiale dell'azienda, come committente cercherà di massimizzare i benefici per i cittadini-utenti, minimizzando il loro esborso diretto o indiretto. Molto innteressante non c'è che dire, ma credo che sia una questione del tutto teorica. credo che non privilegieranno mai il profitto: nel DNA degli amministratori pubblici c'è la ricerca del consenso non il propfitto. In ogni caso la non ortimizzazione della redditività dell'azienda è un danno per i cittadini quindi indirettamente è un alemento penalizzante, ma appunto, indirettamente e quindi gli amminisatratori, nella stragrande maggioranza, ignoreranno questo problema. Per evitare difficoltà sarebbe giusto che gli Enti Locali alienassero i beni che costituiscono il patrimonio immobiliare e strumentale delle aziende. I proprietari privati non cadrebbero negli stessi errori.
Nel cap. 4 c'è un'analisi degli elementi che caratterizzano i contratti di servizio già stipulati tra enti committenti e ASP. Si tratta di 17 ASP e 89 Comuni. Di questi solo 57 hanno stipulato un contratto di servizio con la propria ASP.
Nel caso poi in cui in un distretto operino due ASP si è osservato che, di fatto, queste si sono spartite i contratti. Ciò sembra giustificato dal fatto che si proviene da una situazione di forte radicamento della singola azienda (prima IPAB) nel suo proprio territprio.
OMbre e luci... vedremo fra qualche tempo!
La seconda parte parla della nascita delle ASP. Queste sono inserite in un pi
ù ampio sistema di welfare comunitario e devono garantire la continuità dei servizi èprecedentemente resi dalle IPAB e, se possibile, ampliarli. Le ASP devono andare verso maggiori livelli di efficienza ed efficacia e per questo devono pensare ad interventi formativi, alla valorizzazione dei patrimoni, alla omogeneità dei criteri di bilancio, devono redigere un piano programmatico, un bilancio pluriennale e uin bilancio sociale oltre che il preventivo e consuntivo.
Il cap. 3 oltre a descrivere i contenuti del contratto di servizio svolge una breve analisi sugli strumenti di governanc e dei rapporti tra Enti Locali e ASP
Gli Enti Locali sono proprietari ecommittenti, mentre le ASP sono enti di produzione ed eccezionalmente di subcommittenza.
MOlto interessante il pensiero del Prof. Borgonovi che viene riportato ( Borgonovi e altri - Management delle Isituzioni Pubbliche - Egea, Milano 2009) secondo il quale si possono determinarte contrasti per la coincidenza delle funzioni legate alla proprietàù e alla committenza, infgatte se come proprietario l'ente locale cercherà di massimizzare il rendimento finanziario e patrimonuiale dell'azienda, come committente cercherà di massimizzare i benefici per i cittadini-utenti, minimizzando il loro esborso diretto o indiretto. Molto innteressante non c'è che dire, ma credo che sia una questione del tutto teorica. credo che non privilegieranno mai il profitto: nel DNA degli amministratori pubblici c'è la ricerca del consenso non il propfitto. In ogni caso la non ortimizzazione della redditività dell'azienda è un danno per i cittadini quindi indirettamente è un alemento penalizzante, ma appunto, indirettamente e quindi gli amminisatratori, nella stragrande maggioranza, ignoreranno questo problema. Per evitare difficoltà sarebbe giusto che gli Enti Locali alienassero i beni che costituiscono il patrimonio immobiliare e strumentale delle aziende. I proprietari privati non cadrebbero negli stessi errori.
Nel cap. 4 c'è un'analisi degli elementi che caratterizzano i contratti di servizio già stipulati tra enti committenti e ASP. Si tratta di 17 ASP e 89 Comuni. Di questi solo 57 hanno stipulato un contratto di servizio con la propria ASP.
Nel caso poi in cui in un distretto operino due ASP si è osservato che, di fatto, queste si sono spartite i contratti. Ciò sembra giustificato dal fatto che si proviene da una situazione di forte radicamento della singola azienda (prima IPAB) nel suo proprio territprio.
OMbre e luci... vedremo fra qualche tempo!
Il "Rapporto sulla non autosufficienza 2010"
Il 20 luglio è stato pubblicato il "Rapporto sulla non autosufficienza" a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. (Nella colonna a fianco clicca sulla copertina del Rapporto per leggerlo e scaricarlo)
Più di 80 pagine per fare il punto sulle previsioni demografiche e sulla disabilità, per studiare la situazione dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, l'esistenza della rete dei servizi e gli impegni economici finanziari di oggi e del prossimo futuro.
A questo si aggiungono alcuni capitoli "FOCUS"
Una sola cosa però è giusto segnale: ad una prima lettura del FOCUS Soluzioni innovative, che sarebbe di importanze gerande e strategica, non si trova niente che riguardi la formazione del personale in termini, appunto, innovativi.
Come si potrà pensare di fare qualcosa di innovativo senza occuparsi di formazione? Come si potrà continuare con gli schemi tradizionali della formazione della figure porofessionali chiamate ad affrontare un problema finora sconosciuto? (Aumento della domanda e diminuzione delle risorse..!)
Dobbiamo prendere a cuore, per adesso e per l'immediato futuro, il problema dell'innovazione e bisogna molto investire su di esso. Bisogna prenderlo in esame a 360 gradi !!
Quindi anche e soprattutto in riferimentoal personale!
Prossimamente ce ne occuperemo con continuità!
Più di 80 pagine per fare il punto sulle previsioni demografiche e sulla disabilità, per studiare la situazione dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, l'esistenza della rete dei servizi e gli impegni economici finanziari di oggi e del prossimo futuro.
A questo si aggiungono alcuni capitoli "FOCUS"
- sui sistemi di valutazione multidimensionale
- i servizi domiciliari
- il lavoro privato di cura
- i servizi residenziali
- le demenze
- le soluzioni innovative
- i trasferimenti monetari
- anziani e fondi integrativi
Una sola cosa però è giusto segnale: ad una prima lettura del FOCUS Soluzioni innovative, che sarebbe di importanze gerande e strategica, non si trova niente che riguardi la formazione del personale in termini, appunto, innovativi.
Come si potrà pensare di fare qualcosa di innovativo senza occuparsi di formazione? Come si potrà continuare con gli schemi tradizionali della formazione della figure porofessionali chiamate ad affrontare un problema finora sconosciuto? (Aumento della domanda e diminuzione delle risorse..!)
Dobbiamo prendere a cuore, per adesso e per l'immediato futuro, il problema dell'innovazione e bisogna molto investire su di esso. Bisogna prenderlo in esame a 360 gradi !!
Quindi anche e soprattutto in riferimentoal personale!
Prossimamente ce ne occuperemo con continuità!
ANASTE - Rinnovo Cariche in Sardegna - Considerazioni
Il giorno 23 luglio 2010 si è svolta, presso la Rsa “Sole di Gallura” di Olbia, l'Assemblea Regionale dell' Anaste Sardegna con all'ordine del giorno il rinnovo delle cariche statutarie .
All'assemblea ha partecipato anche il Prof. Alberto De Santis - Presidente Nazionale dell' Anaste ( 50.000 posti letto rappresenti in Italia ).
L'Assemblea ha, ad unanimità, rinnovato l'incarico di Presidente al dottor Nizzardo Gianfranco e nominato il dottor Gianfranco Favini, di Sassari, alla carica Vice Presidente.
Nel corso del suo intervento Nizzardo (Nella foto col Prof. De Santis) ha in più occasioni richiamato il ruolo e l'importanza delle Residenze Sanitarie Assistenziali sia dal punto di vista della qualità dei servizi erogati sia dal punto di vista dei consistenti potenziali risparmi economico finanziari in capo alla Regione.
Riportiamo alcuni spunti di riflessione proposti da Nizzardo che riteniamo interessanti ed estensibili anche ad altre regioni:
Assieme alla Germania, l'Italia è il paese europeo che registrerà, nei prossimi decenni, l'invecchiamento più rapido della popolazione
In futuro avremmo quindi molti più anziani da assistere e molti meno giovani in grado di prendersi cura di loro.
La nostra Regione ha chiuso il 2009 con un disavanzo di 225 milioni di euro sul fronte della Sanità Regionale .
Come evidenziato dal Ministero e dalla Corte dei Conti se la Regione non rientrerà, entro il 31 dicembre , nei parametri nazionali sarà destinata a dover applicare, dal 2011, nuove imposte e tasse a carico dei propri cittadini.
La sola Regione che in Italia ha chiuso il proprio bilancio della Sanità per il 2009 in attivo è stata la Regione Lombardia . Diciamo da subito che non lo ha certo chiuso per i soli dati legati alle Rsa ma stà di fatto che la Lombardia registra una percentuale del 27,6% di posti letto per mille abitanti in Rsa contro il 4,1 della Regione Sardegna.
La Regione Lombardia è seguita a ruota dal Trentino dove il parametro è di 10 posti letto in Rsa ogni mille abitanti conto meno dell' 1% della nostra Regione
A pagina 7 del testo di sintesi del "Rapporto 2010 sulla non autosufficienza" pubblicato il 20 di luglio si evidenzia che un posto letto ospedaliero per una persona anziana costa 850 euro giorno contro i 99,61 euro medi giorno previsti nella Regione Veneto ( nella nostra Regione costo medio giorno attualmente a carico della Sanità Regionale è di circa 60 euro giorno ). Nella sola citata Ulss 7 del Veneto si evidenzia che il decremento di posti letto ospedalieri e l'aumento dei posti letto in Rsa andrà di fatto a determinare un risparmio annuo di ben 69.134.413,90 euro .
A tutto questo, aggiunge Nizzardo, non ci resta che dire : “chi ha orecchie intenda e chi ha fiato parli”.
E l'Associazione “Anaste Sardegna” che vuole, con forza e vigore, ripartire dal Nord dell'isola, si mette da subito in gioco per poter esser di supporto in termini sinergici, culturali e manageriali con tutte le realtà Regionali e le Associazioni operanti nel settore degli anziani e della non autonomia più in generale.
Il Presidente Regionale Anaste
Nizzardo Gianfranco
All'assemblea ha partecipato anche il Prof. Alberto De Santis - Presidente Nazionale dell' Anaste ( 50.000 posti letto rappresenti in Italia ).
L'Assemblea ha, ad unanimità, rinnovato l'incarico di Presidente al dottor Nizzardo Gianfranco e nominato il dottor Gianfranco Favini, di Sassari, alla carica Vice Presidente.
Nel corso del suo intervento Nizzardo (Nella foto col Prof. De Santis) ha in più occasioni richiamato il ruolo e l'importanza delle Residenze Sanitarie Assistenziali sia dal punto di vista della qualità dei servizi erogati sia dal punto di vista dei consistenti potenziali risparmi economico finanziari in capo alla Regione.
Riportiamo alcuni spunti di riflessione proposti da Nizzardo che riteniamo interessanti ed estensibili anche ad altre regioni:
Assieme alla Germania, l'Italia è il paese europeo che registrerà, nei prossimi decenni, l'invecchiamento più rapido della popolazione
In futuro avremmo quindi molti più anziani da assistere e molti meno giovani in grado di prendersi cura di loro.
La nostra Regione ha chiuso il 2009 con un disavanzo di 225 milioni di euro sul fronte della Sanità Regionale .
Come evidenziato dal Ministero e dalla Corte dei Conti se la Regione non rientrerà, entro il 31 dicembre , nei parametri nazionali sarà destinata a dover applicare, dal 2011, nuove imposte e tasse a carico dei propri cittadini.
La sola Regione che in Italia ha chiuso il proprio bilancio della Sanità per il 2009 in attivo è stata la Regione Lombardia . Diciamo da subito che non lo ha certo chiuso per i soli dati legati alle Rsa ma stà di fatto che la Lombardia registra una percentuale del 27,6% di posti letto per mille abitanti in Rsa contro il 4,1 della Regione Sardegna.
La Regione Lombardia è seguita a ruota dal Trentino dove il parametro è di 10 posti letto in Rsa ogni mille abitanti conto meno dell' 1% della nostra Regione
A pagina 7 del testo di sintesi del "Rapporto 2010 sulla non autosufficienza" pubblicato il 20 di luglio si evidenzia che un posto letto ospedaliero per una persona anziana costa 850 euro giorno contro i 99,61 euro medi giorno previsti nella Regione Veneto ( nella nostra Regione costo medio giorno attualmente a carico della Sanità Regionale è di circa 60 euro giorno ). Nella sola citata Ulss 7 del Veneto si evidenzia che il decremento di posti letto ospedalieri e l'aumento dei posti letto in Rsa andrà di fatto a determinare un risparmio annuo di ben 69.134.413,90 euro .
A tutto questo, aggiunge Nizzardo, non ci resta che dire : “chi ha orecchie intenda e chi ha fiato parli”.
E l'Associazione “Anaste Sardegna” che vuole, con forza e vigore, ripartire dal Nord dell'isola, si mette da subito in gioco per poter esser di supporto in termini sinergici, culturali e manageriali con tutte le realtà Regionali e le Associazioni operanti nel settore degli anziani e della non autonomia più in generale.
Il Presidente Regionale Anaste
Nizzardo Gianfranco
Manovra definitivamente approvata. Presa di posizione della Conferenza delle Regioni
Roma, 28 luglio ‘10 (comunicato stampa) - “Con l’approvazione definitiva della manovra non possiamo che ribadire che essa è insostenibile, I tagli sono pesanti e gravi, ricadranno pesantemente su servizi e imprese - Lo ha dichiarato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni - Se la Manovra resterà così le conseguenze saranno molto negative.
Le Regioni non alzano bandiera bianca ma continuano a lavorare per le giuste correzioni alla Manovra economica, lavorando sempre in base al principio della leale collaborazione istituzionale.
Per intervenire c’è tempo fino a dicembre, fino all’approvazione della legge di bilancio e di quella finanziaria. Ora si apra un confronto vero e di merito con il Governo, con l’obiettivo di cambiare i pesi quantitativi e qualitativi del decreto 78.
Un passo essenziale in questa direzione è quello di fare chiarezza sui conti pubblici e in questo senso riteniamo che la manovra oramai approvata non ci sia nessun impedimento alla immediata attivazione alla Commissione mista Stato-Regioni e autonomie che consenta di verificare i costi della pubblica amministrazione, dai ministeri agli enti locali. Commissione non ancora attivata - sottolinea Errani - nonostante la condivisione recentemente espressa dal Presidente del Consiglio”.
Per leggee tutti icomunicati stampa della conferenza delle Regioni clicca sul link http://www.regioni.it/mhonarc/readsqltop3.aspx
28/07/2010
Le Regioni non alzano bandiera bianca ma continuano a lavorare per le giuste correzioni alla Manovra economica, lavorando sempre in base al principio della leale collaborazione istituzionale.
Per intervenire c’è tempo fino a dicembre, fino all’approvazione della legge di bilancio e di quella finanziaria. Ora si apra un confronto vero e di merito con il Governo, con l’obiettivo di cambiare i pesi quantitativi e qualitativi del decreto 78.
Un passo essenziale in questa direzione è quello di fare chiarezza sui conti pubblici e in questo senso riteniamo che la manovra oramai approvata non ci sia nessun impedimento alla immediata attivazione alla Commissione mista Stato-Regioni e autonomie che consenta di verificare i costi della pubblica amministrazione, dai ministeri agli enti locali. Commissione non ancora attivata - sottolinea Errani - nonostante la condivisione recentemente espressa dal Presidente del Consiglio”.
Per leggee tutti icomunicati stampa della conferenza delle Regioni clicca sul link http://www.regioni.it/mhonarc/readsqltop3.aspx
28/07/2010
sabato 7 agosto 2010
Conferenza stampa dei MInistri Fazio e Sacconi - Intervento ANASTE
Roma 21 luglio 2010
I ministri Prof Ferruccio Fazio e Maurizio Sacconi hanno tenuto la Conferenza Stampa per la presentazione di uno studio “Rapporto sulla non autosufficienza” preparato dal Dr. Del Favero, Direttore Generale di Azienda sanitaria e presidente di Federsanità di ANCI.
Alla Conferenza Stampa dei ministri ha partecipato anche il Presidente Nazionale dell' Anaste ( 50.000 posti letto rappresenti in Italia ), Prof Alberto De Santis, che ha presentato il testo che sotto si riporta.
L’evoluzione demografica del nostro Paese (cfr.INRCA-ANCI) conduce verso rapporti sempre più bassi fra popolazione attiva e popolazione non attiva. L’attesa di vita si è alzata moltissimo negli ultimi decenni e, dobbiamo aggiungere noi, soltanto negli ultimissimi anni questo grande fenomeno positivo si è andato molto attenuando per le donne, che tuttavia presentano ancora nei confronti degli uomini un differenziale di sei anni. Il rapporto riconferma un fatto molto positivo: la durata del periodo di non autosufficienza non si è allungata. Tuttavia i bisogni sanitari e sociali della popolazione crescono con l’aumento dell’età ed è facile prevedere che continueranno ad aumentare.
Ciò che è stato giustamente sottolineato è la previsione della riduzione dell’offerta del lavoro di assistenza volontariamente offerto da famigliari e volontari: in particolare i potenziali care-giver per ogni non autosufficiente diminuiscono gradualmente fino al 2025, per poi calare a ritmi molto più sostenuti fino al 2045. Le previsioni, tratte da G.Bertin, non tengono sufficientemente conto dei cambiamenti di attitudine delle donne ad abbandonare il lavoro di assistenza familiare per dedicarsi maggiormente al lavoro: questa attitudine è in grado di accelerare fin dai prossimi anni il calo dell’assistenza dei familiari.
Ad oggi il lavoro di assistenza a domicilio di tipo collaborazione familiare, le cosiddette badanti spesso non sufficientemente formate per assistere un anziano con polipatologie, è stimato dall’IRS in 774.000 persone, al 90% straniere, e soltanto una su tre ha un contratto di lavoro regolare.
Le parti della conferenza che maggiormente interessano Federsalute sono le seguenti.
Le regioni italiane sono molto differenti fra loro e per un gruppo di loro, collocate nel nord-nord est, si può dare la definizione di virtuose, a differenza delle altre da Roma in giù. In quelle virtuose si offre assistenza residenziale alternativa all’ospedale ed anche più assistenza domiciliare, mentre nelle altre si offrono ospedalizzazioni, costose e peggiorative della qualità di vita dei pazienti, e meno ADI. Il ministro Fazio ha promesso che la continuità della cura verrà favorita presto dall’istituzione del fascicolo elettronico personale, di cui parla da quando è stato eletto. E’ fondamentale che chi viene dimesso da un ospedale sappia dove andare e abbia un programma di cure da seguire.
Da Roma in giù si devono chiudere posti ospedalieri ed aumentare residenze come RSA ed anche assistenza a domicilio come l’ADI. In queste regioni del sud soltanto una forma di assistenza è maggiormente praticata, quella monetaria; infatti la frequenza di assegni di accompagnamento è molto maggiore che nelle regioni virtuose, nonostante la popolazione del Sud sia più giovane e quindi ci si dovrebbe attendere meno casi di non autosufficienza. Non si è detto nulla a proposito dei disabili non autosufficienti inferiori ai 65 anni. Tuttavia il 27 c.m. terminerà i suoi lavori la commissione per la riabilitazione, presieduta dal Prof. Fini.
Il ministro Sacconi ha dichiarato che il fondo per la non autosufficienza verrà distribuito in relazione alla virtù delle Regioni: ci si chiede tuttavia come possa essere incentivante un fondo che si limita ad appena 400 milioni di euro per il Paese intero. I fondi integrativi collettivi mutualistici si stanno sviluppando molto in fretta, tanto che Confindustria ha segnalato che ogni rinnovo del contratto collettivo ne prevede l’istituzione. Il 20% di questi fondi deve essere destinato alla non autosufficienza o a cure dentali. Il ministro sembra confidare anche troppo su questo che egli ha chiamato il secondo pilastro (Libro Bianco del 2009). Non prevede possibile alcuna forma di fiscalità e quindi spetterebbe a questi fondi allargare la parte per la non autosufficienza. Si dimentica che in questo modo si aumenta il costo del lavoro in un periodo in cui la disoccupazione ancora aumenta. L contraddizione a suo tempo segnalata (vedi osservazioni di Federsalute al Libro verde del ministro) permane in tutta la sua gravità.
Il Presidente di Federsalute
Prof. Alberto De Santis
I ministri Prof Ferruccio Fazio e Maurizio Sacconi hanno tenuto la Conferenza Stampa per la presentazione di uno studio “Rapporto sulla non autosufficienza” preparato dal Dr. Del Favero, Direttore Generale di Azienda sanitaria e presidente di Federsanità di ANCI.
Alla Conferenza Stampa dei ministri ha partecipato anche il Presidente Nazionale dell' Anaste ( 50.000 posti letto rappresenti in Italia ), Prof Alberto De Santis, che ha presentato il testo che sotto si riporta.
L’evoluzione demografica del nostro Paese (cfr.INRCA-ANCI) conduce verso rapporti sempre più bassi fra popolazione attiva e popolazione non attiva. L’attesa di vita si è alzata moltissimo negli ultimi decenni e, dobbiamo aggiungere noi, soltanto negli ultimissimi anni questo grande fenomeno positivo si è andato molto attenuando per le donne, che tuttavia presentano ancora nei confronti degli uomini un differenziale di sei anni. Il rapporto riconferma un fatto molto positivo: la durata del periodo di non autosufficienza non si è allungata. Tuttavia i bisogni sanitari e sociali della popolazione crescono con l’aumento dell’età ed è facile prevedere che continueranno ad aumentare.
Ciò che è stato giustamente sottolineato è la previsione della riduzione dell’offerta del lavoro di assistenza volontariamente offerto da famigliari e volontari: in particolare i potenziali care-giver per ogni non autosufficiente diminuiscono gradualmente fino al 2025, per poi calare a ritmi molto più sostenuti fino al 2045. Le previsioni, tratte da G.Bertin, non tengono sufficientemente conto dei cambiamenti di attitudine delle donne ad abbandonare il lavoro di assistenza familiare per dedicarsi maggiormente al lavoro: questa attitudine è in grado di accelerare fin dai prossimi anni il calo dell’assistenza dei familiari.
Ad oggi il lavoro di assistenza a domicilio di tipo collaborazione familiare, le cosiddette badanti spesso non sufficientemente formate per assistere un anziano con polipatologie, è stimato dall’IRS in 774.000 persone, al 90% straniere, e soltanto una su tre ha un contratto di lavoro regolare.
Le parti della conferenza che maggiormente interessano Federsalute sono le seguenti.
Le regioni italiane sono molto differenti fra loro e per un gruppo di loro, collocate nel nord-nord est, si può dare la definizione di virtuose, a differenza delle altre da Roma in giù. In quelle virtuose si offre assistenza residenziale alternativa all’ospedale ed anche più assistenza domiciliare, mentre nelle altre si offrono ospedalizzazioni, costose e peggiorative della qualità di vita dei pazienti, e meno ADI. Il ministro Fazio ha promesso che la continuità della cura verrà favorita presto dall’istituzione del fascicolo elettronico personale, di cui parla da quando è stato eletto. E’ fondamentale che chi viene dimesso da un ospedale sappia dove andare e abbia un programma di cure da seguire.
Da Roma in giù si devono chiudere posti ospedalieri ed aumentare residenze come RSA ed anche assistenza a domicilio come l’ADI. In queste regioni del sud soltanto una forma di assistenza è maggiormente praticata, quella monetaria; infatti la frequenza di assegni di accompagnamento è molto maggiore che nelle regioni virtuose, nonostante la popolazione del Sud sia più giovane e quindi ci si dovrebbe attendere meno casi di non autosufficienza. Non si è detto nulla a proposito dei disabili non autosufficienti inferiori ai 65 anni. Tuttavia il 27 c.m. terminerà i suoi lavori la commissione per la riabilitazione, presieduta dal Prof. Fini.
Il ministro Sacconi ha dichiarato che il fondo per la non autosufficienza verrà distribuito in relazione alla virtù delle Regioni: ci si chiede tuttavia come possa essere incentivante un fondo che si limita ad appena 400 milioni di euro per il Paese intero. I fondi integrativi collettivi mutualistici si stanno sviluppando molto in fretta, tanto che Confindustria ha segnalato che ogni rinnovo del contratto collettivo ne prevede l’istituzione. Il 20% di questi fondi deve essere destinato alla non autosufficienza o a cure dentali. Il ministro sembra confidare anche troppo su questo che egli ha chiamato il secondo pilastro (Libro Bianco del 2009). Non prevede possibile alcuna forma di fiscalità e quindi spetterebbe a questi fondi allargare la parte per la non autosufficienza. Si dimentica che in questo modo si aumenta il costo del lavoro in un periodo in cui la disoccupazione ancora aumenta. L contraddizione a suo tempo segnalata (vedi osservazioni di Federsalute al Libro verde del ministro) permane in tutta la sua gravità.
Il Presidente di Federsalute
Prof. Alberto De Santis
"L'OPERATORE SOCIO SANITARIO:NUOVE PROSPETTIVE DI RISPOSTA AI BISOGNI DI SALUTE"
L'associazione AsNOSS e UIL-fpl organizzano la TAVOLA ROTONDA
21 OTTOBRE 2010 a UDINE
PALAZZO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
AUDITORIUM VOLTURNO
Via Cecilia Doralice Sabbadini Gradenico, 32 Udine
Nella foto un'inquadratura di Udine
La tavola rotonda si svolgerà dalle 8.00-17.30 con la presenza di autorità dello Stato e della Regione.
Tra gli invitati:
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali - On. Maurizio Sacconi
Il Ministro alla Salute - On. Ferruccio Fazio
Presidente Regione FVG - Renzo Tondo
Assessore alla Salute FVG - Vladimir Kosic
Lavoro e delle Politiche Sociali Fvg - Paolo Basaglia
Abstract
Il federalismo e la crisi economica, se non appoggiate da una programmazione sanitaria tarata sulle risorse disponibili e finalizzata a muovere la leva organizzativa e gestionale, non otterranno il risultato che noi consideriamo irrinunciabile: il sostegno alla non autosufficienza, conseguenza anche dell'invecchiamento della popolazione e della cronicità delle malattie.
Tra le politiche sanitarie, non sono certo irrilevanti le politiche del lavoro, in particolare relativamente all'investimento sulle figure a sostegno dei problemi sanitari e sociali.
Tra questi l'operatore socio sanitario, figura rimasta in sospeso tra segnali di attenzione, da parte delle Regioni ed altri di non completamento del quadro, in termini di perfezionamento del percorso formativo, di reclutamento e di precarietà delle risorse formate. Da qui alla revisione dei modelli organizzativi sanitari per avvalersi dell'utilità della risorsa operatore socio sanitario il percorso è breve, in un'ottica di ottimizzazione dei costi dell'amministrazione sanitaria
Per informazioni ed iscrizioni
tel. 3491825052 VIA IX giugno 40 Monfalcone 34074 (Go)
Scrivere al seguente indirizzo mail friulivg@uilfpl.it
Guarda lo spot su you-tube
http://www.youtube.com/watch?v=A_nMKVMPXHk&feature=player_embedded
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http://it-it.facebook.com/pages/operatore-socio-sanitario/85153552905
21 OTTOBRE 2010 a UDINE
PALAZZO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
AUDITORIUM VOLTURNO
Via Cecilia Doralice Sabbadini Gradenico, 32 Udine
Nella foto un'inquadratura di Udine
La tavola rotonda si svolgerà dalle 8.00-17.30 con la presenza di autorità dello Stato e della Regione.
Tra gli invitati:
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali - On. Maurizio Sacconi
Il Ministro alla Salute - On. Ferruccio Fazio
Presidente Regione FVG - Renzo Tondo
Assessore alla Salute FVG - Vladimir Kosic
Lavoro e delle Politiche Sociali Fvg - Paolo Basaglia
Abstract
Il federalismo e la crisi economica, se non appoggiate da una programmazione sanitaria tarata sulle risorse disponibili e finalizzata a muovere la leva organizzativa e gestionale, non otterranno il risultato che noi consideriamo irrinunciabile: il sostegno alla non autosufficienza, conseguenza anche dell'invecchiamento della popolazione e della cronicità delle malattie.
Tra le politiche sanitarie, non sono certo irrilevanti le politiche del lavoro, in particolare relativamente all'investimento sulle figure a sostegno dei problemi sanitari e sociali.
Tra questi l'operatore socio sanitario, figura rimasta in sospeso tra segnali di attenzione, da parte delle Regioni ed altri di non completamento del quadro, in termini di perfezionamento del percorso formativo, di reclutamento e di precarietà delle risorse formate. Da qui alla revisione dei modelli organizzativi sanitari per avvalersi dell'utilità della risorsa operatore socio sanitario il percorso è breve, in un'ottica di ottimizzazione dei costi dell'amministrazione sanitaria
Per informazioni ed iscrizioni
tel. 3491825052 VIA IX giugno 40 Monfalcone 34074 (Go)
Scrivere al seguente indirizzo mail friulivg@uilfpl.it
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El Ghibli. Presentazione della rivista on-line
"El Ghibli è un vento che soffia dal deserto, caldo e secco. E' il vento dei nomadi, del viaggio e della migranza, il vento che accompagna e asciuga la parola errante. La parola impalpabile e vorticante, che è ovunque e da nessuna parte, parola di tutti e di nessuno, parola contaminata e condivisa.
È la parola della scrittura che attraversa quella di altre scritture, vi si deposita e la riveste della polvere del proprio viaggio all'insegna dell'uomo e del suo incessante cammino nell'esistenza.
Cosa contraddistingue la migranza, la scrittura migrante, al di là della lingua in cui si esprime? L'identità multipla di cui è composta, la stratificazione di destini e progetti futuri che ne guida la voce..."
Con queste parole inizia il manifesto di El Ghibli che continua per spiegare il senso di un progetto letterario annunciato da una rivista on-line che ha una redazione tutta composta da immigrati e che nasce proprio per valorizzarne la voce e la storia.
Offre editoriali, articoli, racconti e poesie da cui si può ricavare qualche immagine o sensazione di grande impatto emotivo e soprattutto notevoli spunti di riflessione.
Una lettura interessante!
Clicca sul link http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/index.php
È la parola della scrittura che attraversa quella di altre scritture, vi si deposita e la riveste della polvere del proprio viaggio all'insegna dell'uomo e del suo incessante cammino nell'esistenza.
Cosa contraddistingue la migranza, la scrittura migrante, al di là della lingua in cui si esprime? L'identità multipla di cui è composta, la stratificazione di destini e progetti futuri che ne guida la voce..."
Con queste parole inizia il manifesto di El Ghibli che continua per spiegare il senso di un progetto letterario annunciato da una rivista on-line che ha una redazione tutta composta da immigrati e che nasce proprio per valorizzarne la voce e la storia.
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