venerdì 14 gennaio 2011

Analisi preliminare su un welfare in difficoltà

Usando una citazione da cinefilo, ben nota agli appassionati di fantascienza, l’uomo nuovo tornando dalle stelle vede i mali che affliggono la Terra e, sentendosi dubbioso e quasi impotente, pensò che avrebbe fatto qualcosa..! Anche noi come l’interprete del celebre 2001 di Kubrik, di fronte ai mali che affliggono l’assistenza, dobbiamo scrollarci di dosso il senso di disagio e anche se ci sentiamo dubbiosi e quasi sempre impotenti dobbiamo comunque decidere di fare qualcosa!


Prima di fare, però, è bene analizzare la situazione di partenza, perché, è ovvio, non si va da nessuna parte se neanche si sa da dove si parte.

Si parte da un’analisi di mercato che vede un’estrema confusione tra domanda, offerta, controllo, prodotti e prezzi. In ogni mercato che si rispetti c’è una domanda potenziale o espressa da parte dei cittadini per un prodotto o servizio e c’è uno o, più opportunamente alcuni, fornitori che studiano e interpretano i bisogni offrendo i prodotti che meglio rispondono alle esigenze con un rapporto qualità prezzo ritenuto adeguato da un congruo numero di acquirenti.
Nel nostro caso invece? La situazione è sconfortante. La domanda è quasi sempre inespressa, quindi a rigore dovrebbe essere solo l’ente politico ad accollarsi l’onere dell’interpretazione per evidenti motivi di etica pubblica, ma non è così. Troppo spesso nelle attività di analisi dei bisogni viene fatta una pura e semplice fotografia dell’esistente ovvero si certifica come “domanda” ciò che è oggi ”l’offerta” contravvenendo in sostanza al proprio dovere di fare le scelte.


Come confusione d’inizio non c’è male!
 
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dapero articoli completi: Welfare in difficoltà. Un'analisi preliminare

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