2015:
progetti per una vita
migliore in
ogni sua stagione
Giulia Dapero
Direttore editoriale
Più
invecchio anch’io, più mi accorgo che l’infanzia e la vecchiaia non solo si
ricongiungono, ma sono i due stati più profondi in cui ci è dato vivere. […]
Gli occhi del fanciullo e quelli del vecchio guardano con il tranquillo candore
di chi non è ancora entrato nel ballo mascherato oppure ne è già uscito. E
tutto l’intervallo sembra un vano tumulto, un’agitazione a vuoto, un inutile
caos per il quale ci si chiede perché si è dovuto passare.[1]
Illuminanti queste parole della
scrittrice francese M. Yourcenar, che ci ricordano che la vita altro non è che
un tumultuoso ballo mascherato, in
cui di solito siamo coinvolti e solo di rado possiamo goderci lo spettacolo.
Giorno dopo giorno, ci svegliamo e adempiamo ai nostri doveri, spesso un po’
annoiati, senza porci troppe domande, talvolta facendo incetta di nervosismi,
frustrazioni, delusioni. La vita dell’adulto è un po’ così: il lavoro spesso è
sentito come una costrizione, il tempo libero sembra poco, e quel poco talvolta
va sprecato in altre faccende quotidiane. È per questo che ad ANOSS Magazine abbiamo pensato fosse
necessario uno strumento di evasione e quasi, si può osare dire, di ribellione.
Abbiamo pensato che la nostra rivista è
“nostra” nel senso che appartiene a chi la gestisce, a chi vi scrive, e a chi
la legge. Siamo tutti co-creatori di questo oggetto, grazie al quale – si spera
- si offre a ciascuno una “pausa” dal tumulto quotidiano. L’obiettivo è infatti
quello di permettere a tutti noi un momento di riflessione e godimento. La
nostra speranza è che ognuno possa trovare un attimo di pace, per sedersi in
poltrona, rilassare il corpo e lo spirito, e assaporare una rivista che gli
vuole comunicare qualcosa. Prendere le distanze dallo stress quotidiano, e
ripensare a se stessi e al proprio ambiente di lavoro, a cosa non va, a cosa si
può fare per migliorare: questi scopi si prefigge il nostro periodico
trimestrale.
Non è un caso che si parli di infanzia e
vecchiaia come momenti in cui è più semplice trovare un po’ di quiete. Il
bambino non ha bisogno di piegarsi al volere altrui per vivere, e l’anziano può
salutare il caotico mondo del lavoro per dedicarsi a sé. Sembra quasi che la
serenità sia possibile solo per certe categorie di persone. Ma noi, adulti come
voi, non ci vogliamo arrendere: vorremmo che ognuno potesse aver cura di sé in
ogni stagione della vita, compresa la più complessa età adulta, in cui le
responsabilità e pressioni esterne si fanno sentire con più forza. Per questo,
nel 2015 ANOSS Magazine si dedicherà
al tema delle stagioni della vita, assimilate metaforicamente alle quattro
stagioni dell’anno. Ogni numero, nelle sue rubriche di intrattenimento,
cercherà di dire qualcosa sulla stagione che di volta in volta sarà presa come
punto di riferimento.. Ma da non dimenticare è un fatto: la vita è qualcosa di
ciclico. Se smettiamo di guardarci come individui isolati, e iniziamo a vederci
come un’umanità unita, capiremo che non c’è mai una vera nascita e una vera
morte. Qualcuno, venuto prima di noi, ci ha spianato la strada e per molti
aspetti ci ha reso il cammino più semplice e bello; qualcuno, invece, verrà
dopo di noi e potrà trovare giovamento dal contributo che noi abbiamo dato al
mondo. In definitiva, se lottare per il nostro spazio individuale di felicità
in questa terra è sommamente giusto, gettare uno sguardo allo spazio degli
altri è del tutto necessario. Il messaggio che vorremmo trasmettere consiste
nel rispetto profondo per l’individualità di ciascuno, unito però
all’importanza che per le nostre esistenze riveste la relazione col prossimo. Più
di ogni altra cosa, ANOSS Magazine vuole salvaguardare le diversità,
siano esse culturali, linguistiche, religiose, professionali, o, per tornare al
nostro argomento, anagrafiche. Ogni diversità è fonte di ricchezza per questa
nostra vita, che è “nostra” non perché ognuno di noi la possiede, ma perché
tutti noi la condividiamo.
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