Queste le parole di un familiare di una persona affetta da demenza, che con semplicità e coraggio ci invita a riconoscere che tra le pieghe della malattia si nasconde ancora vita. “Là dentro, c’è ancora lei”, dice: il nocciolo vitale della persona non si è spento, ma deve anzi essere rispettato e custodito da chiunque voglia realmente prendersi cura di lei.
Ma assistere e stare accanto a una persona che convive con la demenza non è certo un’impresa facile. Non si può negare che si tratti di una condizione carica di problematicità, di fatica e di angoscia, dove la persona che presta assistenza si vede costretta a fare i conti con la fragilità non solo del proprio caro, ma anche di sé stessa. Non è semplice immedesimarsi nelle condizioni psicologiche e umane di queste persone, che non fanno riferimento al “tempo della clessidra”, che non possono essere capite da un pensiero logico-razionale, che sono spesso semplicemente etichettate come “agitate”, “aggressive”, o “affette da disturbi del comportamento”. Come è possibile, allora, tornare a quel “nocciolo” che la persona possiede ancora? Come si può far emergere la vita che senz’altro rimane nella persona, al di là della malattia? Ovvero, come possiamo guardare alla demenza con occhi diversi, con occhi migliori?
È da domande come queste che è sorta l’intuizione del Sente-Mente Project®: un grande progetto nazionale che vuole riportare più vita nella demenza; che mira a costruire idee, servizi e progetti capaci di ritornare a quel “nocciolo” di cui si è detto. Un progetto che è straordinario a partire dal suo stesso nome: “Sente-Mente”; perché continuare a parlare di “de-mente” significa definire la persona come se fosse priva di qualcosa, come se fosse solo “fuori dalla sua mente”. È invece possibile pensare alla demenza non solo come a qualcosa che viene a togliere, ma anche come a qualcosa che rende queste persone più capaci… di cosa? Di sentire. È vero che le persone affette da demenza perdono la capacità di comprendere, di localizzare luoghi, di ricordare; ma è anche vero che riescono a provare emozioni – le stesse emozioni che prova ogni essere umano – e che riescono a percepire le emozioni di chi sta loro accanto, di chi si prende cura di loro. Sono persone che prima di tutto sentono, persone sente-menti dotate di intelligenza: un’intelligenza che risiede nelle emozioni. Sono persone che possiedono un proprio linguaggio, che è nostro dovere comprendere se vogliamo comunicare con loro e “incontrarli” per davvero. Questo è il Sente-Mente Project®, che unisce tutti coloro che credono che la vita non finisca con la diagnosi; un progetto che si presenta come la strada per passare dalla disperazione all’opportunità, dal vedere la malattia come fine al vederla come mezzo per arrivare a qualcosa di diverso, di migliore. La sente-menza rappresenta il possibile che si cela nella de-menza, il futuro da far emergere, il famoso “nocciolo” che si può continuare ad amare.
Il
Sente-Mente Project, ideato e coordinato da Letizia Espanoli, dà voce a tutto
questo attraverso:
1) il SENTE-MENTE TRAINING per formare i Felicitatori,
ovvero le persone che saranno capaci di “accendere” su tutto il territorio
nazionale i Sente-Mente laboratori (incontri
settimanali per familiari, operatori e malati);
2) la SENTE-MENTE SCHOOL rivolta a tutti i
professionisti dell’area sociosanitaria educativa, con proposte di laboratori e
workshop per sviluppare le competenze della “Sente-Menza”;
3) il SENTE-MENTE DAY, che ogni anno
promuoverà una giornata di formazione di altissimo livello;
4) SENTE-MENTE COACHING per riscoprire le
proprie potenzialità;
5) TOUR NAZIONALE di presentazione del libro
“De-mente? No! Sente-Mente”, di
Letizia Espanoli e Monica Manzoni (Maggioli Editore);
6)SENTE-MENTE GESTIONE per la consulenza
per la creazione di ambienti e modelli organizzativi per le strutture per
anziani, nuclei Alzheimer e centri diurni e semiresidenziali specializzati,
centri per disabili e hospice.
Il
Sente-Mente Project verrà presentato anche al Meeting delle Professioni di Cura, il 21 Aprile 2016 (Piacenza
EXPO), in un workshop rivolto a tutti i professionisti del settore sociosanitario,
accreditato per Assistenti Sociali e aperto anche ai familiari dei malati. Di
seguito il programma del workshop, nel quale verranno presentate idee e
intuizioni per vivere al meglio la relazione con la persona affetta da demenza:
D-01
De-mente? No! Sente-Mente: un approccio per creare qualità di vita nelle
persone che con-vivono con la demenza – ECS [h. 15-18]
Intervengono:
·
Irene
Bruno (Direttore Villa Serena, BO) – modera l’evento
·
Monica
Manzoni (psicologa, psicoterapeuta; master felicitatrice del Sente-Mente Projectâ;
teacher di yoga della risata; membro del comitato scientifico del Sente-Mente Projectâ;
co-autrice del libro “De-mente? No!
Sente-mente” e autrice del sito www.psicologiaefelicita.it)
#Lavitanonfinisceconladiagnosi: dall’impotenza all’autoefficacia.
Sentieri di possibilità dalle neuroscienze e dalla psicologia positiva
·
Letizia
Espanoli (assistente sociale, formatrice e consulente nell’area delle
demenze e della qualità della vita; ideatrice e coordinatrice del Sente-Mente Projectâ e
del Sente-Mente training; Master di yoga della risata presso la Laughter Yoga
University con il Dott. Madan Kataria)
Le tessere della qualità del Sente-Mente Projectâ per
la residenzialità
·
Maria
Rita di Gioia (psicologa, pâ;
leader di yoga della risata, membro del comitato scientifico del Sente-Mente Projectâ): L’innovazione:
i sente-mente laboratori per le famiglie
sicoterapeuta; felicitatrice del Sente-Mente Project
Per
iscriverti al Meeting delle Professioni di Cura vai al sito www.editricedapero.it (sezione “Meeting”).
Invia la tua scheda di iscrizione compilata al fax 0523/780225 o scannerizzata
alla mail info@editricedapero.it. Per ulteriori informazioni sul Sente-mente Project visita il sito www.sente-mente.com.
De-Mente?
No! Sente-Mente
“Questo libro è l'urlo
disperato di un operatore che nei suoi 27 anni di lavoro non ha mai smesso un
istante di credere nel valore della vita e della relazione terapeutica. Al
primo Sente-Mente Day, 350 colleghi provenienti da tutta Italia hanno firmato il
Manifesto della Sente-Menza. L'idea è semplice. La persona affetta da demenza
non è un problema o un caso difficile. È una persona che ancora 'sente'. A noi
la responsabilità di farci riconoscere per la bellezza e gentilezza o per
l'ignoranza e grettezza. Mille alibi, a seconda dei ruoli, potrebbero ora
essere elencati. Ma nessuno, di fronte al dolore che procuriamo a queste
persone, è abbastanza. Non ho mai smesso di credere nel valore della scienza,
soprattutto ora che numerose università stanno investendo denaro, idee e
risorse per far comprendere come la felicità sia un vantaggio. Solo educando
alla felicità le persone, solo creando progetti di crescita interiore degli
operatori e dei familiari, solo volando alto potremo creare nuovi paradigmi”. (Letizia Espanoli, autrice del libro,
ideatrice e coordinatrice del Sente-Mente Project)
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