sono parole interessanti che devono servire da stimolo ad essere forse anche un po' combattivi nella nostra professione di operatori dei servizi socio sanitari. ecco il testo dell'intervento e di seguito i link ai video su you-tube.
"Io penso che non possiamo essere, noi e voi che studiate,
che lavorate nel settore dei diritti delle persone non autosufficienti, penso
che abbiate il dovere di non prestarvi al gioco di chi vuole trasformarvi in “vuoti a perdere” in una sorta di delega
specialistica, affinchè, da un’altra parte, si possa continuare a disfare
istituzionalmente quello che voi fate nelle trincee dell’accoglienza delle
persone con difficoltà. Noi avremmo bisogno di uscire da questa crisi completando
l’opera novecentesca. Per me l’opera novecentesca è quella che dovrebbe
distruggere l’ideologia come dato, perché dovrebbe scoprire di essere tutti
quanti diversamente abili e in questo bilanciamento poter riscoprire che la
forza del nostro essere umani è nel riconoscerci reciprocamente fragili e
bisognosi gli uni degli altri.
In questo quadro in Puglia abbiam provato a mettere in
piedi, in forme nostre, u modello di welfare in cui i diritti universali non
conoscessero steccati né ideologici, né clericali di nessun tipo. In cui le
persone potessero essere guardate con un rispetto assoluto come portatrici di
ricchezza e di dignità"
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