lunedì 21 maggio 2012

PERUGIA - Convegno del 31 maggio

Subito dopo l'impegno di Bologna la squadra di Castelvetro Piacentino è impegnata a Perugia in un torneo del PAI. Incontrerà, in un piacevole confrointo, La Squadra di Campobasso che abbiamo avuto il piacere di applaudire al "Forum sulla non autosufficienza" tenutosi a Bari nello scorso mese di aprile.


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Con questa giornata di incontro ci proponiamo di affrontare due tematiche estremamente importanti: L’accreditamento istituzionale dei servizi sociosanitari e la qualità del  lavoro di squadra.
Sulle modalità comunicative proponiamo un formato che non ricalcherà gli stereotipi dei convegni del passato. A tale scopo il tema dell’accreditamento sarà declinato in modo da rendere possibili risposte a due ordini di problemi. Quello delle scelte strategiche delle dirigenze pubbliche e delle aziende di servizio e quello delle problematiche gestionali interne del servizio.
È difficile ma riteniamo che questa sia la strada obbligata per rendere possibile e interessante la partecipazione alla presentazione e al dibattito.
Il risultato si ottiene facendo scaturire la necessità del dibattito da ragioni di ordine organizzativo, etico e sostanzialmente operativo. In una parola il dibattito deve partire dal basso, deve dichiaratamente prefiggersi di risolvere alcuni temi attinenti all’operatività per consentire a tutti di comprendere che l’accreditamento non è uno sfizio della Regione e soprattutto non è semplicemente un modo che la Regione usa per legare a sé dei produttori di servizio, ma è essenzialmente uno strumento di qualità che deve servire ad assicurare al cittadino il servizio migliore possibile al costo equo. Occorre solo precisare che il miglior servizio al cittadino non dipende semplicemente delle normative ma è diretta conseguenza delle azioni concrete che gli operatori fanno ogni giorno. Quindi nello stabilire se una norma di accreditamento è o non è efficace bisogna valutare quanto incide sulla qualità del lavoro oltre che  sul livello di costo. Quanto incide sulla libertà di azione e quindi sulla concreta possibilità di adattare il proprio lavoro operativo da un lato alla norma e  dall’altro al bisogno/desiderio dell’utente del servizio. 
Di questa coerenza gli operatori hanno bisogno e lo renderanno evidente con le performance del torneo del PAI e le successive “schegge artistiche

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